Case al posto dei dormitori per i senzatetto, primi passi per "Housing first"
MILANO - La rete per creare in Italia progetti di Housing First muove i primi passi. A Ragusa (Sicilia), dal 23 al 27 Giugno 2014, si terrà il primo corso di formazione per gli operatori delle associazioni che aderiscono al network. Da circa due anni la Fio.PSD (Federazione Italiana Organismi per le Persone Senza Dimora) sta lavorando in tutta Italia per adottare un nuovo modello di accoglienza. Si chiama "Housing first" e prevede l'immediata responsabilizzazione del senza dimora all'interno di un appartamento. Invece che arenarsi in strutture d'accoglienza di bassa soglia, ancora fuori dal circuito dell'abitare autonomo, "Housing first" propone subito l'ingresso in casa. Nel febbraio 2014 è nato il Network Housing First Italia: per ora hanno aderito 28 realtà da otto regioni (enti pubblici e privati, diocesi e terzo settore), che hanno deciso di sperimentare un percorso di innovazione sociale per offrire risposte alternative ai servizi dedicati ai senza dimora.
Il percorso del Network prevede un’azione di training iniziale per gli operatori, basata su webinar, summer e winter schools. Tra qualche mese partiranno anche i primi progetti, con appartamenti messi a disposizione da queste associazioni. Per aderire al percorso di formazione è necessario compilare il form online presente sul sito www.housingfirstitalia.org. Il tema dell'appuntamento a Ragusa è “Housing first Italia: Concetti, Metodi, Pratiche”. I lavori saranno inaugurati da Sam Tsemberis, fondatore del programma "Pathways to Housing", avviato a New York negli anni Novanta dove l’80% delle persone riesce a mantenere la casa a due anni dall’inserimento. Interverrà anche il direttore Freek Spinnewijn, direttore di Feantsa, la federazione europea degli organismi che si occupano di senza dimora.