Contro "l'urbanizzazione della povertà" esperti a confronto: è #ConfiniAlCentro
ROMA – Progettare città inclusive e ridefinire le politiche per combattere la povertà urbana: una sfida che chiama in causa esperti, professionisti e addetti ai lavori che si ritroveranno in una tre giorni di confronto, con l’obiettivo di stilare un documento programmatico di proposte e riflessioni per elaborare strategie e politiche di contrasto. L’iniziativa è dell’Associazione 21 luglio Onlus che, con Università di Roma Tor Vergata e la Rete Reyn Italia, promuove la Convention #ConfiniAlCentro, incontro nazionale al via venerdì 11 maggio presso l’auditorium Ennio Morricone della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Tor Vergata. Si parte dal quartiere di Tor Bella Monaca, periferia romana, “per immaginare e ridisegnare insieme i contorni di una città più inclusiva e egualitaria”.
#ConfiniAlCentro, sottolineano i promotori, “vuole costituire un momento di riflessione oltre che uno strumento per l’elaborazione di una proposta concreta che risponda al crescente fenomeno di ‘urbanizzazione della povertà’, caratterizzata da un modello di segregazione del disagio sociale nelle aree più periferiche, sempre più distaccati dal centro e dai ceti benestanti. Parallelamente negli anni, dagli ’80 ad oggi, si è consolidata la “politica dei campi” ma anche la formazione dei ghetti per lavoratori stagionali, centri di accoglienza per migranti e richiedenti asilo. Un sistema di relegazione e iper-ghettizzazione che marca una distanza spaziale oltre che relazionale, delineando così un percorso di impoverimento ulteriore all’interno delle nostre città”. La sfida che lancia #ConfiniAlCentro è quella di “ripartire da questi luoghi, sollevando un dibattito tra esperti, professionisti e addetti ai lavori, per attivare strategie integrate di prevenzione e tutela. Perché una città più inclusiva è un valore aggiunto per tutti”.
I tavoli di lavoro. Quattro i macrotemi e i tavoli di lavoro a cui i partecipanti, per la tre giorni di lavoro, dalle professionalità più svariate, sono chiamati a dare il proprio contributo attraverso un attivo scambio di conoscenza ed esperienze dirette, dal diritto all’abitare a educazione e infanzia, dai media alle povertà estreme, mentre a condurre i tavoli e moderare i dibattiti saranno oltre 30 relatori, tra esperti, accademici, associazioni del terzo settore, attivisti e giornalisti, oltre che deputati e consiglieri regionali. Al termine dei tre giorni di lavoro, le riflessioni e i contenuti emersi verranno presentati in forma di documento programmatico per la lotta alla povertà urbana. All’iniziativa è stata conferita, come premio di rappresentanza, una medaglia del Presidente della Repubblica.
La povertà urbana. Secondo le ultime stime fornite dal Dipartimento per gli Affari Economici e Sociali delle Nazioni Unite, più della metà della popolazione mondiale vive oggi in aree urbane, per un totale che costituisce il 54,4% della popolazione del pianeta, cifra che – seguendo questo trend – è destinata a raggiungere il 60% entro il 2030. Accanto a questo processo di urbanizzazione diffuso, il World Inequality Report 2018, ha registrato un aumento delle diseguaglianze a livello globale. Se tra il 1980 e il 2016 l’1% della popolazione mondiale più ricco ha beneficiato di 27 centesimi per ogni dollaro di incremento del reddito mondiale, il 50% ha ricevuto solo 12 centesimi.
Questo processo di polarizzazione ha colpito anche l’Unione Europea che, secondo gli ultimi dati forniti da Eurostat, ha visto un aumento complessivo del fenomeno rispetto al 2008. Il numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale ad oggi raggiunge la soglia dei 118 milioni, il 23,5% della popolazione che in valori assoluti rappresenta il numero di 806 mila unità in più.
La situazione in Italia. Tra gli stati membri è l’Italia il paese in cui - in termini assoluti - il tasso è cresciuto di più (3 milioni) davanti alla Spagna (2 milioni) e la Grecia (700 mila). Secondo gli ultimi dati Istat, nel 2016 in Italia si stimano 1 milione 619 mila famiglie in condizione di povertà assoluta, sono 4 milioni e 742 mila persone pari al 7,9% della popolazione. Il quadro più preoccupante è quello relativo alla situazione di minori e giovani, tra i quali il tasso di povertà assoluta è aumentato sensibilmente dal 3,9% del 2005 al 12,5% del 2015 che equivale a 1 milione e 292 mila persone. Non meno preoccupante l’incidenza della povertà assoluta nelle famiglie numerose, quelle con cinque o più componenti, dove il tasso supera il 17%. Continua a pesare inoltre il divario tra nord e sud del Paese.