Convegno nazionale Caritas. La necessità di “operatori competenti” e “testimoni credibili”
Sono state poi presentate 10 esperienze su questi stessi ambiti da parte di Caritas di varie diocesi (vedi lancio precedente): Torino, Montesilvano, Biella, Palestrina, Andria, Matera, Reggio Calabria, Udine, Milano, Reggio Emilia. Per 5 di queste realtà sono stati realizzati anche brevi video esplicativi, oltre ad assicurare una possibilità di scambio e approfondimento in stand appositi allestiti nell’“Area di servizio”.
“Abbiamo bisogno di operatori competenti e testimoni credibili: oggi soffriamo la distanza tra operatori che dimenticano l’anima quando diventano esperti addetti ai lavori e testimoni sensibili che però non hanno strumenti e sono bollati come anime belle”. Così il prof. Leonardo Becchetti, docente di economia, nella sua relazione sull’orizzonte socio-economico, ha rilanciato l’esigenza di formazione e di identificare vie di partecipazione economica e politica attraverso i quali tutti i cittadini possono essere protagonisti del cambiamento verso il bene comune. Ha insistito anche sull’urgenza di identificare nelle esperienze delle amministrazioni locali le migliori pratiche e le soluzioni di politico-amministrative innovative sperimentate per la soluzione della crisi in tema di fisco e famiglia, sussidiarietà e welfare, responsabilità sociale d’impresa, difesa della vita.
Diverse le possibilità di partecipazione responsabile: bilanci partecipati, flash mobs, consumo e risparmio responsabile, gruppi acquisto solidale. Un dato su cui riflettere è che “ben il 46% dei consumatori globali è disposto a pagare di più per prodotti e servizi di aziende che hanno sviluppato programmi di responsabilità sociale”.
Becchetti ha poi focalizzato lo sguardo sugli effetti della crisi in Europa, evidenziando la necessità di riconfrontarci sulla nostra visione di Europa e sull’urgenza di nuove regole a livello internazionale per il bene comune. In un quadro in cui il welfare è sempre più marginale “i singoli attori devono avere la forza di alzare lo sguardo dall’urgenza delle loro incombenze quotidiane per coordinarsi in alcune azioni sistemiche se non vogliono rischiare di avere sempre più feriti da curare con sempre meno risorse a disposizione”.
“C’è bisogno – ha concluso – di un ponte tra i due mondi, dobbiamo essere il fiume che scorre tra le due rive sensibilizzando i competenti e dando competenze ai sensibili”. Nella consapevolezza che “carità significa volere il bene dell’altro, …mettere il povero in condizioni di essere dono, dare dignità, opportunità di inclusione, pari opportunità, diritti ma anche doveri”.
Durante la celebrazione eucaristica, presieduta da S.E. Mons. Tommaso Valentinetti, è stata ricordata, ad un anno dalla scomparsa Le Quyen Ngo Dinh, responsabile area immigrati di Caritas Roma. Domani, mercoledì 17 aprile, alle 16.00 si svolgerà una tavola rotonda, coordinata da Paolo Beccegato, responsabile dell’Area Internazionale di Caritas Italiana. Sarà un confronto a più voci, a partire dall’auspicio di papa Francesco di “Una Chiesa povera e per i poveri” nel mondo. Partecipano: S.E. Mons. Pierre-André Dumas, vescovo di Anse-à-Veau-Miragoâne e presidente di Caritas Haiti; P. Samir Khalil Samir, islamologo, docente presso l’Università di Beirut e il Pontificio Istituto Orientale di Roma, Carlo Di Cicco, vicedirettore de L’Osservatore Romano, Alberto Chiara giornalista di Famiglia Cristiana.