Da Lampedusa alle zone colpite dal sisma: la vocazione di Viviana, volontaria della Cri
Viviana Tarantino
- SAN SEVERINO MARCHE (Macerata) - “Persone migranti o persone vittime del terremoto non cambia nulla. L’importante è essere d’aiuto agli altri, ricordandosi dell’umanità, della neutralità, insomma dei 7 principi della Croce Rossa Italiana”. Viviana Tarantino del comitato Croce Rossa di Lampedusa è una dei 16 volontari partiti dalla Sicilia verso il Centro Italia: “Voglio aiutare, rendermi utile. Ho visto le immagini del terremoto e sapevo esattamente che situazione avremmo trovato. Non sappiamo cosa succederà nei prossimi giorni, ma siamo pronti e saremo sempre a fianco a questa comunità”, conferma. Viviana è arrivata sabato notte a San Severino insieme con altri volontari del Comitato di Palermo, mentre un’altra colonna dei comitati di Gela, Mascalucia e San Salvatore di Fitalia ha raggiunto altre località.
Viviana da tempo fornisce assistenza come volontaria durante gli sbarchi delle persone migranti sull’isola al largo della Sicilia: “Il nostro è un supporto logistico e umanitario. Tendiamo una mano, doniamo un sorriso a persone che hanno affrontato dei viaggi terribili e hanno bisogno di un po’ di calore umano”. Ed è esattamente quel calore che ha portato alle persone vittime del terremoto accolte nel palazzetto dello sport di San Severino Marche durante il suo primo turno. “È stata una notte tranquilla. Il primo giorno di servizio è servito per conoscere meglio la situazione che ci troviamo ad affrontare.Il paese sembra spaccato a metà: da un lato case abitate ed esercizi commerciali aperti, dall’altra case disabitate, crollate o inagibili”.
Negli ultimi giorni, tra potenziamento e turn over, sono tanti i volontari provenienti da tutti i comitati d’Italia che si stanno recando nelle zone del sisma. Camerino, Visso, Matelica, Sarnano: qui Croce Rossa, con oltre 500 volontari dall’inizio dell’emergenza, gestisce l’accoglienza, prepara e distribuisce pasti, ha allestito posti medici avanzati e fornisce supporto psicologico ai cittadini. A San Severino Marche sono oltre 500 le persone supportate da Croce Rossa. Vengono svolte attività socio assistenziali, sanitarie e di distribuzione dei pasti. “Mi sento molto vicina a queste persone – dice Viviana –. È tangibile la tristezza di chi ha perso tutto, ed è necessario fare i conti anche con se stessi, perché non è semplice essere distaccati quando la quotidianità è sconvolta e in cui anche l’assenza di una piccola cosa sembra insormontabile.Noi facciamo di tutto per far capire alle persone che nessuno è solo”. Nella cittadina, racconta la volontaria, la sede della Croce Rossa è un punto di riferimento per tutti, “come a Lampedusa, del resto, dove capita che i migranti vengano a bussare per abiti, un pasto caldo o una parola di incoraggiamento”.
Nelle zone del Centro Italia, subito dopo le scosse del 24 agosto, Croce Rossa ha allestito nella sala operativa anche una postazione Restoring Family Links (Rfl), che ha permesso di far ricongiungere i familiari con le persone disperse durante il sisma e di ‘censire’ le popolazioni colpite. Centinaia i nomi e le identità da verificare e incrociare, dalla lista anagrafica degli abitanti alle persone transitate dal pronto soccorso, dai trasferimenti negli ospedali agli elenchi dei vigili del fuoco. “Siamo stati in grado di dare risposte certe su dove si trovava il familiare e se stava in buona salute – spiega Francesco Montrone, focal point del servizio Rfl, volontario anche durante i terremoti dell’Aquila e in Emilia –. Il nostro è diventato un centro di smistamento di informazioni in tempo reale mettendo in relazione i centri operativi, i presidi medici, le questure, le prefetture e i vigili del fuoco, svolgendo così un lavoro capillare”.