24 settembre 2018 ore: 18:18
Immigrazione

Decreto sicurezza, gli assistenti sociali: "Pronti a fornire proposte per migliorarlo"

La possibilità di emendare il testo del decreto sicurezza, approvato oggi dal Consiglio dei Ministri, è piaciuta al Consiglio nazionale degli assistenti sociali. Gazzi: “Errore continuare ad accostare il tema sicurezza a quello dell’immigrazione”.

ROMA - “Va valutata positivamente la scelta del Governo di considerare emendabile il testo del Decreto Legge che introduce nuove norme in tema di sicurezza e immigrazione”. Il Presidente del Consiglio nazionale degli assistenti sociali, Gianmario Gazzi, commenta cosi il Decreto sicurezza che questa mattina ha avuto il via libera del Consiglio dei Ministri e il cui testo è in attesa della versione definitiva. Pronto a dare il proprio contributo con suggerimenti e proposte è proprio il Consiglio nazionale degli assistenti sociali che, spiega Gazzi, “chiederà alle Commissioni di merito di Camera e Senato di essere auditi per presentare proposte e pareri che scaturiscono dalla esperienza quotidiana che gli assistenti sociali da anni hanno maturato in tema di immigrazioni, sicurezza e giustizia sociale.”

“Sin d’ora possiamo anticipare - prosegue Gazzi - che secondo gli assistenti sociali non va eliminata l’esperienza positiva degli Sprar. Se qualche aggiustamento sarà necessario apportare alla nuova normativa esso non deve andare nella direzione di cancellare questo istituto che rappresenta la migliore modalità di accoglienza e integrazione diffusa nel territorio attraverso il coinvolgimento diretto dei Comuni. Auspichiamo che si eviti di ricreare dei Centri di accoglienza che oltre a non rispondere agli obiettivi che il Governo si prefigge, rischiano di alzare ulteriormente il livello di allarme sociale e di conflitto. Siamo convinti che la questione sia da affrontare in sinergia e con maggiore solidarietà anche da parte dei Paesi aderenti all’Unione Europea. Senza una loro collaborazione presumiamo che nessuno dei nodi si potrà dirimere veramente. Siamo inoltre in attesa – conclude Gazzi - di comprendere le nuove norme che sostituiscono la protezione umanitaria che andranno approfondite anche per evitare che si creino nuove situazioni di irregolarità delle persone migranti con effetti perversi che potrebbero innescare situazioni di maggiore tensione sul territorio. Rimane chiaro che per quanto concerne la nostra professione devono essere potenziate le strutture per l’integrazione e la protezione evitando ogni accostamento strumentale tra migranti e sicurezza.”

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