4 maggio 2018 ore: 15:41
Società

Dieci anni di residenza per la casa popolare? "È anacronistico"

Per l'avvocato Alberto Guariso, esperto di diritto discriminatorio, "il paradosso è che gli amministratori pubblici tendono a premiare la stanzialità delle persone, in un'epoca in cui invece il mondo del lavoro chiede maggiore flessibilità e disponibilità a spostarsi". In Lombardia il requisito della residenza ha un punteggio maggiore delle condizioni di povertà estreme o della presenza di un disabile in famiglia
Chiavi di casa in mano

MILANO - "Il requisito dei dieci anni per accedere alla case popolari è anacronistico": Alberto Guariso è un avvocato esperto di diritto discriminatorio e ha seguito (e vinto) numerose cause contro amministratori pubblici che hanno cercato di privilegiare gli italiani nell'accesso a prestazioni sociali. E il 7 aprile scorso ha presentato un ricorso al tribunale di Milano contro la Regione Lombardia per la nuova legge sulla casa, varata dal Pirellone nel 2016. Uno dei punti del ricorso riguarda il requisito dei 5 anni di residenza nella regione per poter presentare la domanda per un alloggio popolare. "Ma al di là delle questioni giuridiche, il paradosso è che gli amministratori pubblici tendono a premiare la stanzialità delle persone, in un'epoca in cui invece il mondo del lavoro chiede maggiore flessibilità e disponibilità a spostarsi". Di fronte alla proposta del sindaco di Firenze Nardella,  di innalzare in Toscana il requisito della residenza da cinque a dieci anni, il giudizio dell'avvocato Guariso è netto: "La Corte costituzionale si è già espressa ed è stata chiara: dieci anni sono troppi, è irragionevole". Con la sentenza n. 168 del 2014, infatti, la Corte ha ritenuto incostituzionale il requisito di 8 anni, previsto allora dalla legge regionale della Lombardia. 

Nel ricorso presentato nell'aprile scorso, l'avvocato Guariso (insieme alla Cgil e alle associazioni Naga e Avvocati per niente) contesta alla Regione Lombardia il fatto che con la nuova legge sulla casa non solo preveda il requisito della residenza sui cinque anni, ma anche di attribuire un punteggio superiore a chi dimostra anche una maggiore anzianità di residenza anche nel comune in cui chiede l'alloggio popolare. In questo modo si premia di più la "stanzialità" in un determinato territorio che le situazioni di bisogno. "Per il solo fatto di risiedere nella Regione da più di 5 anni (cioè il minimo necessario) e di risedere in un Comune da un periodo minimo (dai 2 a 4 anni) il richiedente porta già con sé un patrimonio di 5 punti (3 + 2) -scrive Guariso nel ricorso- superiore alla rilevanza che viene attribuita a una condizione di povertà estrema (un ISEE fino a 2.000 euro attribuisce solo 4 punti) o alla presenza nel nucleo familiare di un disabile al 100% (solo 4 punti)". Non solo. "Con l’aumento dei periodi di residenza il premio alla stanzialità diviene ancora più rilevante, tanto che un periodo di 10 anni di residenza nella Regione e nel Comune viene premiato con 10 punti (4,5 + 5,5) punteggio che non viene riconosciuto a nessun altro requisito né reddituale né di altro tipo: si consideri ad esempio che a una famiglia poverissima con molti minori a carico competono solo 9 punti e a un nucleo “anziano” (uno di età superiore a 65 e uno di età superiore a 75) competono, per tale condizione, solo 8 punti". È qui dunque l'assurdo di voler porre barriere ai "nuovi arrivati" che siano italiani o stranieri: si finisce per premiare più l'anzianità di residenza che non i reali bisogni.

Il requisito della residenza finisce comunque per penalizzare gli stranieri. In Lombardia, per esempio, il 16,42% dei cittadini stranieri è residente nella regione da meno di cinque anni, contro l'1,48% degli italiani. Ma la Corte costituzionale si è più volte espressa chiaramente: "Se un cittadino è in difficoltà l'aiuto non può dipendere da quanto tempo abita in quel territorio - sottolinea Alberto Guariso -. Certo anche la Corte riconosce che possa essere previsto un tempo ragionevole di residenza, ma dieci anni è decisamente troppo". (dp)

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news