Disabilità, l’estate in casa famiglia: le "istantanee" dei volontari
Foto: Spes contra Spem
ROMA - “Pronto, ciao sono Marco, volevo sapere se avete fatto spesa così mi organizzo, visto che Anna in cucina questi giorni non c’è”. Marco è il “volontario del giovedì”: e “il giovedì c'è da cucinare carne con contorno di verdure”, spiega, in una “istantanea estiva” che ci consegna, direttamente da Casablu, una delle case famiglie per persone con disabilità che la cooperativa sociale Spes contra Spem gestisce per il comune di Roma. Marco è volontario a Casablu, ma anche all'Approdo, un'altra delle case famiglia di Spes contra spem. E le storie che “cattura” in queste stanze, per non dimenticarle, le raccoglie nel suo blog, “Storie correnti”. Perché Marco è uno sportivo, fa le gare e “con i ragazzi delle case famiglia passiamo le serate a parlar di corse e di sport – racconta – Qualcuno mi ha anche seguito in gara!”.
Foto: Spes contra Spem |
Nella casa famiglia la cucina è semplice, assicura Marco, che una volta a settimana aiuta gli operatori di turno, cucinando e lavando i piatti. E anche ieri si è messo ai fornelli, perché la casa famiglia non chiude d'estate, quando la città si svuota e anche tanti servizi si fermano. Qui no, l'estate è come l'inverno e le altre stagioni. Perché i bisogni non vanno in vacanza. “Qui vivono 12 persone – racconta Marco - in due appartamenti comunicanti, due piani separati, due livelli di handicap diversi, ma tutti molto difficili. Bisognosi di un forte sostegno nella gestione della vita quotidiana. Una volta a settimana, aiuto in cucina e lavo i piatti. Messa così sembrano solo ore che sfilano, tra fornelli e pentole. Ma così non è. Dalle 18.30 in poi avviene una forma di adozione temporanea. Diventi parte di una famiglia con tutte le dinamiche di un grande nucleo familiare. Basta solo entrare nelle loro stanze, nella sala dove si mangia e non potrai più stare lontano da quelle relazioni. Ti immergi in un mondo che non esiste in altri mondi. Come se ti mettessero in una capsula e ti sparassero alla velocità della luce oltre la cintura di Orione. Eppure si trova a 500 metri da casa mia, dal nostro mondo attraente e difettoso. Noi con le nostre navicelle in grado di fare voli solitari, lontani dalle cose scomode della vita. Loro con ali di carta pesta ad aspettare un cielo sicuro e con poco vento anche solo per attraversare la strada”.
- A Casa Salvatore, un'altra delle case famiglia di Spes contra Spem, a cucinare invece ci pensa Pino, specializzato in “pasta ai blocchi”: l'ha preparata anche ieri, con pomodoro, feta e olive nere. Sempre aiutato da operatori e volontari. Ma c'è aria di estate e vacanza, anche nelle case famiglia: l'estate si assapora anche attraverso brevi gite, senza allontanarsi troppo dalla città. Godendosi le stelle cadenti a San Lorenzo sul lago di Bracciano, per esempio, come hanno fatto i ragazzi della casa famiglia Approdo lo scorso 10 agosto. O mettendo letteralmente le “mani in pasta”, facendo e poi mangiando – un buon pane fatto in casa, come hanno fatto gli abitanti di Casablu, immergendosi nel verde a Orvieto e imparando, qui, anche a produrre un fresco formaggio. E non è mancata la gita a Castelporziano, sempre per gli ospiti di Casablu, nella speranza che si affacciasse il presidente per un saluto.
Foto: Spes contra Spem |
Al fianco degli abitanti delle case ci sono gli operatori e volontari: anche loro non vanno in vacanza, non tutti insieme almeno, perché la solitudine qui non è possibile. E proprio le testimonianze, anche i brevi racconti dei volontari, piccoli frammenti di vita delle case famiglia, aiutano a sentire “l'aria che tira” in questi appartamenti così speciali, in cui la vita scorre, ogni giorno, superando gli ostacoli e le difficoltà. “Mi sento amata ogni volta che sento la loro risata – scrive Elisa, una delle volontarie - L'amore di Emilia e Stefano che va oltre le barriere, oltre i preconcetti, oltre qualsiasi idea che noi possiamo avere del prendersi cura dell'altro.... Hanno molto da insegnare ad ognuno di noi”.
E poi ci sono i festeggiamenti, in cui i problemi tendono proprio ad essere dimenticati: non solo i compleanni degli ospiti e delle persone, si festeggiano qui, ma anche i compleanno delle case. Com'è accaduto, ultimamente, quando Casa Blu ha compiuto 14 anni. “Una festa meravigliosa – ricorda Luigi Vittorio Berliri, presidente di Spes contra Spem - Icona della festa Stefano ed Emilia, innamorati, che vivono a Casablu e si muovono con una sedia con le ruote, ma che quel giorno ballavano insieme, grazie a Martina e Alice che li sostenevano. Grazie a tanti che ci sostengono ogni giorno. E rendono possibile quel ballo felice”.
Intanto, la cooperativa è in attesa di una risposta dall'amministrazione comunale, da anni sollecitata ad adeguare le rette, di cui in un opuscolo dedicato ha dimostrato l'insufficienza. “Con l'insediarsi della nuova giunta, abbiamo chiesto un appuntamento all'assessora Baldassarre e alla sindaca Raggi – riferisce Berliri - Vogliamo rinnovare il nostro appello e ribadire l'urgenza della situazione. Siamo in attesa di essere convocati. Confidiamo che sia fatto tutto il possibile, per permettere a queste nostre case e ai loro abitanti di continuare a vivere con la serenità che oggi ci restituiscono”. (cl)