7 novembre 2018 ore: 18:06
Immigrazione

Dl sicurezza, Refugees Welcome Italia: “Più insicurezza e marginalità sociale”

L'associazione che promuove l'accoglienza in famiglia ribadisce la sua contrarietà alle misure previste nel decreto approvato oggi in Senato. Fabiana Musicco (presidente): “Un preoccupante passo indietro, invece di potenziare l'accoglienza diffusa che favorisce l'integrazione si raffoza la logica emergenziale”
Migranti, profughi di spalle camminano per strada - SITO NUOVO

BOLOGNA – Refugees Welcome Italia ribadisce la sua contrarietà alle misure previste nel decreto Sicurezza approvato oggi in Senato ovvero ridimensionamento dello Sprar, abolizione della protezione umanitaria, esclusione dei richiedenti asilo dai servizi per l'integrazione, incremento dei grandi centri e stretta sulla concessione della cittadinanza. “Lontano dal garantire l'ordine e la sicurezza pubblica, questo decreto va nella direzione opposta, acuendo il disagio sociale e aumentando l'insicurezza per tutta la popolazione, migrante e italiana, con pesanti ricadute anche sulla coesione sociale”, dice l'associazione che promuove l'accoglienza in famiglia. “Questo decreto rappresenta un preoccupante passo indietro – ha detto Fabiana Musicco, presidente di Refugees Welcome Italia – Invece di potenziare il sistema di accoglienza diffusa gestito dagli enti locali che ha favorito, in questi anni, reali processi di inclusione per richiedenti asilo e titolari di protezione, si sceglie di rafforzare la logica emergenziale dei grandi centri che, oltre a non garantire alcuna integrazione, genera spesso, a causa dei pochi controlli, abusi e malversazioni”.

Nata nel 2015 l'associazione Refugees Welcome Italia fa parte del network europeo Refugees Welcome International fondato a Berlino nel 2014 e ora attivo in 12 Paesi. Ad allarmare l'associazione è soprattutto l'abolizione della protezione umanitaria, un permesso di soggiorno che lo Stato riconosce a coloro che, pur non avendo i requisiti per ottenere la protezione internazionale, presentano comunque delle vulnerabilità tali da richiedere una forma di tutela. “L'abolizione della protezione umaniteria creerà migliaia di nuovi senzatetto, persone senza diritti, che rischiano di diventare facile preda di sfruttamento e criminalità – ha concluso Musicco – Eliminare la possibilità di rilasciare o rinnovare un permesso umanitario a chi ha compiuto un percorso di inclusione o presenta condizioni di fragilità è una misura non solo inumana, ma anche contraria al buon senso”. (lp)

 

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