Empori solidali, chi sono i volontari: tra disoccupazione e ricerca di sé
BOLOGNA – Abderrazak ha 38 anni e viene dalla Tunisia: “Sono scappato dal mio Stato durante la rivoluzione dei gelsomini, nel 2011. Sono arrivato in Italia dal mare. Non riesco a trovare lavoro se non saltuariamente: sono un fornaio, mi piacerebbe tornare a farlo a tempo pieno, ma è difficile. Così, per il momento, mi dedico agli altri”. Abderrazak è uno dei 58 volontari attivi nella gestione dell’emporio solidale di via Capo di Lucca. Come Fernanda, infermiera di 43 anni: “Sono convinta che il cibo non nutra solo il corpo, ma anche l’anima: per questo ho scelto di fare la mia prima esperienza di volontariato in un emporio solidale. Sono convinta che, mentre donerò un po’ del mio tempo agli utenti dell’emporio, loro daranno moltissimo a me”. “Io ho scelto di fare la volontaria per fare del bene a me stessa in primis: i miei figli sono grandi, mi avvicino alla pensione, volevo finalmente prendermi cura un po’ di me”, racconta Angelina, 61 anni, dipendente pubblica.
“Durante l’estate le operatrici dell’orientamento al volontariato hanno incontrato 120 persone – spiega Cinzia Migani di VolaBO –. A settembre sono state tutte richiamate per tastare l’effettivo interesse”. Il gruppo degli aspiranti volontari per gli empori bolognesi – 78 persone – ha seguito il percorso di formazione ‘Volontari per solidarietà’, in 66 hanno partecipato effettivamente: 4 incontri di 3 ore per analizzare motivazioni e aspettative, per promuovere obiettivi e valori, per familiarizzare. Qualche giorno al mese – la dinamica è in via di definizione – i volontari saranno affiancati dai giovanissimi studenti del Corso professionale per operatore punti vendita di Ciofs/Fp (centro italiano opere salesiane per la formazione professionale): “Sono 2 classi da 20 ragazzi ognuna, ragazzi tra i 15 e i 18 anni – spiega Luca Lambertini, il loro tutor –: in pratica, l’emporio sarà la nostra aula, il nostro laboratorio, il nostro cantiere. Loro sono molto incuriositi, noi siamo felici: ogni volta che la scuola entra nel mondo reale è un’ottima occasione di crescita per tutti”. Dettaglio non secondario, molti dei ragazzi coinvolti vengono dalle famiglie con social card che possono usufruire dell’emporio: “insomma, ognuno fa la sua parte, in quello che per noi è un bellissimo circolo virtuoso”. (ambra notari)