Finisce l’Expo anche per 5.500 volontari: quasi tutti vogliono continuare
MILANO - Studentessa, italiana, alla prima esperienza di volontariato e con una gran voglia ora di continuare a dedicare tempo agli altri. È questo l'identikit del volontario Expo. In sei mesi sono stati 5.500 e si sono alternati a turni di 15 giorni: erano e sono ben visibili agli ingressi dove distribuiscono le mappe ai visitatori o li aiutano a orientarsi tra i padiglioni.
I candidati a fare questo tipo di esperienza sono stati invece più del doppio, selezionati e formati da Ciessevi Milano e Csvnet, il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato (CSV). Le Università di Pisa, Verona e Milano hanno svolto una ricerca su un campione di 2.400 volontari, per capire chi sono, che cosa li ha spinti a fare questa scelta, come la valutano e cosa pensano di fare in futuro. I primi dati vengono presentati oggi a Cascina Triulza (ore 14.30) ed emerge che l'86% è alla sua prima esperienza di volontariato e il 95% ha intenzione ora di continuare a fare volontariato. Non solo, il 97% consiglierebbe ad amici o parenti di fare un'esperienza analoga.
I giovani di Expo appartengono a una nuova categoria di volontari: quelli "sporadici", ossia non sono legati ad un'associazione, ma disponibili a mettere a disposizione tempo e competenze in particolari occasioni. "Stiamo vedendo concretizzarsi quello che era emerso già nell’indagine svolta da Istat - spiega Ivan Nissoli, presidente di Ciessevi Milano - ossia che a fianco dei 4,7 milioni di italiani impegnati in attività di volontariato presso organizzazioni di terzo settore, vi sono 3,1 milioni di cittadini dediti ad un impegno personale individuale. Noi a Expo li abbiamo incontrati e vogliamo incontrare sempre di più anche queste nuove forme di volontariato: partecipato, diffuso, orientato alla cittadinanza attiva e alla tutela dei beni comuni”. Dallo studio, i cui dati completi saranno presentati nel 2016, emerge anche che hanno scelto di fare volontariato in Expo per ampliare le proprie conoscenze e che sono molto soddisfatti dell’esperienza.
Il 91% dei volontari Expo è italiano, la maggioranza residente in Lombardia (52,44%). Le altre principali regioni di provenienza sono: Piemonte (8,67%), Sicilia (5,43%), Emilia-Romagna (5,00%), Veneto (4,25%), Campania (4,04%), Lazio (4,04%), Calabria (2,83%), Toscana (2,81%) e Puglia (2,67%). Tra quelli stranieri, spiccano i cinesi (29,1%) seguiti da spagnoli (7,9%), statunitensi (7,1%), inglesi (6,2%), francesi (6,1%), tedeschi (4,4%), russi (3,4%) e kazakhi (2,1%), Hong Kong (1,6%), Malaysia, Brasile, Polonia e Canada (1,5%), India (1,3%), Australia (1,2%), Paesi Bassi (1,1%).
Sono per la maggior parte (60%) donne e hanno meno di 25 anni (69%), seguiti da chi ha tra i 25 e i 35 anni (19%), tra i 36 e i 45 anni (4%), tra 46 e 55 anni (3%) e tra 56 e 65 anni (3%). Gli ultra 65enni sono il 2%. In maggioranza sono studenti (63%). I lavoratori, full o part time, seguono a ruota (16%), affiancati dagli inattivi al momento della candidatura (11%), chiudono la classifica i pensionati (4%) e chi non ha indicato nessuna delle precedenti categorie (6%). Il 54% dei volontari Expo ha un diploma di scuola superiore (54%), il 40% una laurea e il 6% la licenza media. Curioso e importante, ai fini di una capitalizzazione futura, è il fatto che il 50% dei Volontari Expo dichiara di non aver mai fatto volontariato prima di questa esperienza. (dp)