9 novembre 2015 ore: 10:29
Giustizia

Firenze, i detenuti di Sollicciano scrivono a Papa Francesco: "Siamo persone"

La lettera sarà consegnata direttamente al Pontefice da un gruppo di reclusi durante la messa allo stadio che Bergoglio terrà domani pomeriggio durante la visita in città
Stefano Dal Pozzolo/Contrasto Papa Francesco I

Papa Francesco I

FIRENZE – I detenuti di Sollicciano scrivono a Papa Francesco e domani, durante la messa che il Pontefice celebrerà allo stadio di Firenze, un gruppo di reclusi consegnerà direttamente la lettera nelle mani del Santo Padre.

“Noi siamo gli Ultimi – scrivono i detenuti nella lettera scritta insieme a Don Vincenzo Russo, cappellano del carcere - gli emarginati da tutto, i poveri costretti a rinnovare pratiche che portano solo dolore e pena a noi e a chi ci sta attorno, i dimenticati, i segregati per dare tranquillità e sicurezza a chi sta fuori. Restiamo persone però, con gli stessi diritti, esclusa la libertà. E da qui abbiamo imparato a distinguere chi ci guarda con amore e rispetto da chi ci usa per interesse, siamo uomini e donne, magari un po’ sbagliate, ma ancora pieni/e di risorse. Noi vogliamo abbracciarti, perchè sappiamo che ti piacciono gli abbracci: con essi ci si scambia forza, sostegno e affetto, vogliamo esserti vicini nei momenti di difficoltà, vogliamo sostenerti e darti forza come tu sai darla e l' hai data a noi”.

E poi, nella parte finale della lettera: “Noi, ladri, assassini, rapinatori, truffatori, spacciatori, tossicodipendenti...  colpevoli e innocenti, portiamo il peso delle nostre scelte,  in questa occasione siamo anche così audaci da pensare a uno scambio con te perchè sappiamo che ci cerchi e ci ami, come già fece Qualcun Altro. Quando vuoi ...noi siamo qui. Un abbraccio”.

 

 

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