Firenze, i detenuti di Sollicciano scrivono a Papa Francesco: "Siamo persone"
Papa Francesco I
FIRENZE – I detenuti di Sollicciano scrivono a Papa Francesco e domani, durante la messa che il Pontefice celebrerà allo stadio di Firenze, un gruppo di reclusi consegnerà direttamente la lettera nelle mani del Santo Padre.
“Noi siamo gli Ultimi – scrivono i detenuti nella lettera scritta insieme a Don Vincenzo Russo, cappellano del carcere - gli emarginati da tutto, i poveri costretti a rinnovare pratiche che portano solo dolore e pena a noi e a chi ci sta attorno, i dimenticati, i segregati per dare tranquillità e sicurezza a chi sta fuori. Restiamo persone però, con gli stessi diritti, esclusa la libertà. E da qui abbiamo imparato a distinguere chi ci guarda con amore e rispetto da chi ci usa per interesse, siamo uomini e donne, magari un po’ sbagliate, ma ancora pieni/e di risorse. Noi vogliamo abbracciarti, perchè sappiamo che ti piacciono gli abbracci: con essi ci si scambia forza, sostegno e affetto, vogliamo esserti vicini nei momenti di difficoltà, vogliamo sostenerti e darti forza come tu sai darla e l' hai data a noi”.
E poi, nella parte finale della lettera: “Noi, ladri, assassini, rapinatori, truffatori, spacciatori, tossicodipendenti... colpevoli e innocenti, portiamo il peso delle nostre scelte, in questa occasione siamo anche così audaci da pensare a uno scambio con te perchè sappiamo che ci cerchi e ci ami, come già fece Qualcun Altro. Quando vuoi ...noi siamo qui. Un abbraccio”.