Gli studenti che “scambiano” la sospensione a scuola con il volontariato
È possibile modificare una condotta scolastica non corretta attraverso un percorso educativo di recupero? Per rispondere positivamente a questa domanda Centro territoriale per il volontariato (CTV) di Biella-Vercelli, Regione Piemonte, Ufficio scolastico regionale per il Piemonte e Forum per il volontariato hanno firmato un protocollo di intesa riguardante gli studenti delle scuole superiori sanzionati con una sospensione dalle lezioni. In base al progetto, per questi ragazzi sarà possibile svolgere attività socialmente utili presso organizzazioni di volontariato che permetteranno non solo di risarcire il danno arrecato con il loro comportamento a scuola, ma di avviare un cammino di maturazione per reinserirsi pienamente nella società.
- Il fine dell’iniziativa è la costituzione di una rete di collaborazione tra la scuola ed il mondo del volontariato per favorire un concreto confronto con i valori della solidarietà e l’assunzione di stili di comportamento positivi, offrendo un ventaglio di opportunità per favorire la crescita dei giovani.
"L'esperienza a Biella è stata super positiva - afferma Carlotta Grisorio di Enaip Biella, tutor dei corsi di formazione per l'obbligo di istruzione, - proprio perché i ragazzi hanno potuto vedere da vicino un mondo che non conoscevano. L'aspetto vincente di questo progetto è che gli studenti sono stati coinvolti a fare qualche cosa di pratico, di tangibile, di cui potevano vedere gli effetti e avere un rimando istantaneo di profonda gratificazione. Si sono sentiti trattati da "grandi" forse per la prima volta e nel contempo il fatto di aiutare degli adulti, invertendo uno schema consolidato, li ha resi partecipi e felici per quello che facevano. A riprova di questo aspetto va sottolineato che tutte le ore di volontariato erano in orario extra-scolastico, ma non si è mai verificato che i ragazzi non si fossero presentati a questi incontri o avessero posticipato la loro presenza o fossero arrivati in ritardo".
Tra gli altri punti di forza vanno poi citati la possibilità di avere una formazione non formale, di essere inseriti in attività con orari e tempi definiti come quelli lavorativi, scoprire il volontariato; e naturalmente, per i docenti, avere un ritorno su come lo studente colpito da una sanzione si comporta quando si impegna in attività extrascolastiche.
Il Ctv svolge non solo il delicato ruolo di “antenna” del progetto grazie al patrimonio di relazioni territoriali intessute con le associazioni di volontariato (più di 630 nella provincia vercellese e biellese), ma gestisce anche il rapporto scuola-volontariato indispensabile per la realizzazione dell’iniziativa. Gli istituti scolastici interessati a partecipare sono invitati infatti a contattare il Centro sia per richiedere eventuali ulteriori informazioni sia per aderire al progetto.
Al fine di realizzare l’attività, il Forum del volontariato ed il CTVstipulano con ogni scuola una convenzione nella quale si garantisce la copertura assicurativa agli studenti coinvolti (a cura del Forum), il tutoraggio di ogni percorso e l’indicazione del referente/tutor dei soggetti interessati (Forum, CTV e istituto).
Dal 2008 sino all'anno scorso sono stati circa 1200 i ragazzi sottoposti a sanzione disciplinare che hanno seguito i percorsi alternativi proposti dal Forum del volontariato in tutto il Piemonte, mentre le scuole che hanno aderito al progetto sono più di 80, di cui una cinquantina solo a Torino. Si tratta soprattutto di istituti tecnici-professionali, anche se non sono mancate richieste di interventi di recupero per gli studenti dei licei.
I rapporti con le famiglie sono gestiti esclusivamente dai docenti referenti e, per ogni studente, viene ideato un percorso personalizzato (non inferiore a tre mezze giornate), in accordo con il docente e condiviso con il consiglio di classe, che potrà essere realizzato al mattino in sostituzione della frequenza delle lezioni o esclusivamente al pomeriggio dopo la scuola nel caso in cui la sospensione preveda anche la frequenza obbligatoria delle lezioni.
"Fino ad oggi abbiamo avuto risultati meravigliosi- spiega Cristiana Airone, una delle responsabili del progetto per il Forum - a dimostrazione del fatto che se gli studenti, anche i più difficili, sono tirati fuori dal contesto scolastico, dove spesso sono considerati elementi di disturbo, e vengono valorizzati, si ottiene da loro una risposta straordinaria". Leggi l’articolo sull’esperienza delle Marche (Luca Bertolini)