Guarire dai disturbi alimentari si può. Il caso del centro “In volo”
PARMA – Solo in Emilia-Romagna, su una popolazione femminile in fascia d’età 14/24 anni di 194 mila soggetti, si contano circa 19.400 potenziali persone affette da disturbi comportamentali alimentari (Dca), di cui poco meno di 4 mila potrebbero necessitare di trattamenti anche residenziali. Secondo i dati più recenti della Conferenza Nazionale di Consenso sui Dca (del 2012), in Italia, pur non esistendo una rilevazione precisa, si stima che l’incidenza dei Dca sulla popolazione sia di circa il 10 per cento nella fascia d’età compresa tra 14 e 24 anni. Di questo 10 per cento, 1 caso su 4 risulta refrattario al solo intervento ambulatoriale. Sulla popolazione generale, l’incidenza è invece del 3 per cento. “Un numero veramente significativo, tenuto anche conto dell’elevato livello di mortalità di queste malattie – commenta Roberto Berselli, presidente di ‘In Volo’, primo centro specializzato socio-riabilitativo per ragazze con disturbi alimentari dell’Emilia-Romagna – Ma guarire si può: nell’anima, nella mente e in un giusto peso corporeo, per capire che la vera bellezza è armonia interiore e salute”. Il messaggio di speranza arriva pochi giorni prima della Giornata nazionale sui Disturbi del comportamento alimentare, sabato 15 marzo 2014.
‘In volo’ sorge nel cuore della provincia di Parma, a Pellegrino Parmense (www.involodca.it) ed è accreditato dal Servizio sanitario nazionale e convenzionato con l’Ausl di Parma. Conta su 20 posti letto residenziali e ha già in cura ragazze dai 14 ai 25 anni di media, ma al centro si sono rivolte anche donne di 50 anni. Arrivano da tutta Italia: possono provenire da precedenti percorsi ambulatoriali o ricoveri veri e propri nei casi più complessi di anoressie nervose. Ha carattere riabilitativo ed è l’unica struttura in Emilia-Romagna – una delle poche in Italia – che adotta il metodo dell’alimentazione progressiva concordata dal paziente con la dietista sotto la supervisione progettuale di un dottore, in modo che ogni ragazza resti sempre protagonista di quello che accade: “Il metodo della riabilitazione nutrizionale progressiva si fonda su un percorso personalizzato, che comprende lo svolgimento di svariate attività cliniche, l’utilizzo di farmaci (solo se necessario), il costante monitoraggio delle condizioni organiche e l’erogazione delle terapie mediche necessarie. Inoltre è una delle poche strutture che prevede un modello riabilitativo estensivo e che accoglie persone con problematiche di binge eating disorders, disturbo di alimentazione incontrollata”.
D’accordo con i tutor, questo processo può essere abbinato anche alla valorizzazione del tempo libero delle ragazze all’interno della struttura: possono frequentare corsi di yoga, danzaterapia, pitturoterapia, musicoterapia, pet therapy, oppure partecipare a gite in compagnia con il tutor. “Le ragazze in età scolare seguono anche lezioni a distanza, per non perdere il rapporto, importantissimo, con la scuola”. Grande novità di quest’anno, il corso sul pane e il laboratorio ‘Fare il pane’, dove le ragazze impareranno a impastare: “Forse non è un caso che il ‘Il Volo’ sia in provincia di Parma, proprio in zona Food Valley, in quella terra dove il tema di una corretta nutrizione si abbina al concetto di un sano stile di vita e a prodotti di qualità frutto della campagna – commenta Berselli – Perché il cibo è relazione, è un linguaggio, è la nostra vita”. Obiettivi ultimi del centro, insomma, rieducare gli ospiti attraverso attività capaci di riempire un vuoto psico-fisico verso una completa re-integrazione sociale.
Al centro si rivolgono genitori, medici di base alla ricerca di un consiglio e tanti giovani: c’è chi si rende conto di avere un problema e chi vuole provare a consigliare un percorso di guarigione a un’amica, a una sorella, a una collega. Anoressia, bulimia, Bed (disturbo da alimentazione incontrollata) e disturbi alimentari atipici: tutte problematiche tristemente all’ordine del giorno, in aumento costante soprattutto tra gli adolescenti. “I primi sintomi possono comparire nelle ragazzine già a 11 anni: si tratta di campanelli d’allarme che spesso in famiglia o a scuola vengono sottovalutati. L’importante è non aspettare a chiedere aiuto agli psicologi e alle associazioni di aiuto – spiega Paolo Chierchia, psicologo e coordinatore di ‘In Volo’ – Una corretta nutrizione è una cosa seria: di anoressia si muore, si è rischio elevato d’infarto. La bulimia distrugge il nostro organismo, e con i disturbi alimentari si disgregano anche i rapporti”. Oggi, le insidie arrivano soprattutto dal web, da modelli comportamentali filtrati dalla società e da un immaginario collettivo condizionato dal contesto in cui viviamo. “Le nostre figlie stanno pagando un prezzo troppo alto per la nostra incapacità di rinunciare a questa società dell’immagine che piega al nostro desiderio di apparire la salute di tante ragazze, ultimamente anche di molti ragazzi”, sottolinea Berselli.
Il progetto ‘In Volo’ nasce nel luglio del 2012 dall’esperienza dell’associazione ‘Sulle ali delle menti”, da oltre 10 anni attiva nel campo della prevenzione dei disturbi del comportamento alimentare, e del centro di solidarietà ‘L’Orizzonte’ di Parma, punto di riferimento nella prevenzione e cura dei disagi personali e sociali. (ambra notari)