10 ottobre 2018 ore: 11:00
Famiglia

Il lungo elenco delle violenze sui bambini nel mondo

Nel dossier di Terre des Hommes l'analisi di tutti i mali che affliggono l'infanzia: mutilazioni genitali, istruzione negata, gravidanze precoci, tratta, violenze sessuali e fisiche. 263 milioni non possono andare a scuola, 64 milioni sono costretti a lavorare e 70 milioni di ragazze hanno subito violenze fisiche
Dossier terre des homes 2018 - foto 1

Bambine e ragazze escluse dalla scuola nel mondo

MILANO - Mutilazioni genitali, mancato accesso all'istruzione, matrimoni e gravidanze precoci, tratta, violenze sessuali e fisiche: è lungo l'elenco dei soprusi che bambine e bambini subiscono nel mondo. Il dossier della Campagna Indifesa di Terre des Hommes, che viene presentato questa mattina (vedi lancio precedente), contiene una raccolta ragionata dei principali dati, pubblicati dalle diverse agenzie delle Nazioni Unite o da studi scientifici. E non ne esce un quadro confortante. Anche se qualche miglioramento nel corso degli ultimi decenni c'è stato. 

Bambine e ragazze escluse dalla scuola nel mondo
Dossier terre des homes 2018 - foto 1

Mutilazioni genitali. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità, attualmente sono circa 200 milioni le donne che hanno subito una mutilazione genitale. Tra queste, 44 milioni hanno meno di 15 anni. La notizia positiva, però, è che questa pratica è diminuita del 24% dal 2000 ad oggi.

Accesso all'istruzione e gravidanze precoci. All'appello mancano ancora circa 263 milioni di bambini e ragazzi (tra i 6 e i 17 anni) che non vanno a scuola. Un bambino su cinque nel mondo non sa cosa sia un'aula scolastica, oppure ha anche iniziato a studiare ma poi ha dovuto abbandonare. E sono le bambine le più penalizzate. Eppure sarebbe proprio l'istruzione la strada per liberarle da situazioni di sfruttamento e emarginazione. Uno studio dell’Unpfa ha calcolato che se tutte le ragazze dell’Africa Subsahariana e del Sud-Est asiatico potessero completare la scuola secondaria i matrimoni precoci sarebbero più che dimezzati (-64%) e le nascite da madri minorenni calerebbero del 59%1. In queste due regioni ad alto incremento demografico si concentrano la maggior parte delle baby spose e baby mamme, bambine e ragazze spesso costrette a sposare uomini più grandi di loro, subire abusi e portare avanti gravidanze non desiderate che mettono a rischio la salute del loro giovane corpo e del bambino. Ma i matrimoni e le gravidanze precoci, oltre a privare le bambine dei loro diritti fondamentali – istruzione, salute, protezione – privano anche la società del potenziale enorme rappresentato dal contributo che le ragazze possono dare con un lavoro qualificato se hanno accesso a un’istruzione di qualità. La Banca Mondiale lo calcola tra i 15.000 e i 30.000 miliardi di dollari.

Dossier terre des homes 2018 - foto 2

Bambini lavoratori. Sono circa 64 milioni le bambine e le ragazze di età compresa tra i 5 e i 17 anni costrette a lavorare, mentre i maschi sono circa 88 milioni. C’è poi un ulteriore elemento da tenere in considerazione: l’impiego delle bambine all’interno delle mura domestiche, sia dentro la propria casa, sia a servizio presso altre famiglie. Questo tipo d’occupazione rappresenta una delle peggiori forme di sfruttamento lavorativo. Bambine e ragazze costituiscono i due terzi su un totale di 54 milioni di piccoli che svolgono attività domestica per almeno 21 ore a settimana, soglia oltre la quale il carico dei lavori domestici non permette di frequentare la scuola e avere un buon rendimento. Lo stesso rapporto tra maschi e femmine si ritrova anche tra i 29 milioni di bambini e ragazzi che svolgono lavori domestici per 28 ore la settimana e per i quasi 7 milioni che lavorano più di 43 ore a settimana.

Ragazze vittime di tratta. Tra il 2004 e il 2014 (anno per cui sono disponibili gli ultimi dati) la quota di bambine e ragazze vittime di tratta è raddoppiata, passando dal 10% al 20% del totale. In crescita esponenziale anche la quota delle piccole vittime di sesso maschile: dal 3% del 2004 all’8% del 2014 e con un picco del 13% nel 2011. I minori rappresentano il 28% del totale delle vittime di tratta ma con profonde differenze tra un continente e l’altro.

Violenza sulle bambine e sulle ragazze. Nella fascia d’età compresa tra i 15 e 19 anni, circa 70 milioni di ragazze nel mondo (una su quattro) sono state vittime di violenza fisica a partire dai 15 anni. Per quelle non ancora sposate, le botte e i maltrattamenti vengono dalle mani di parenti, genitori o insegnanti. Mentre tra le ragazze sposate l’autore della violenza più comunemente indicato è il partner o l’ex partner. A livello globale, quasi 84 milioni di spose bambine di età compresa tra i 15 e i 19 anni sono state vittime di violenza fisica, psichica o sessuale perpetrata dai mariti o dai partner. “I tassi di violenza più elevati si riscontrano nei Paesi dell’Africa sub-sahariana, in Asia meridionale, in America Latina e nei Caraibi”, denuncia Unicef. (dp)

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