Il volontariato promuove la riforma del terzo settore. Ma con riserva
ROMA – La riforma del terzo settore piace alla Convol ( Conferenza permanente delleassociazioni, federazioni e reti di volontariato), che però esprime pure qualche perplessità. Positivo il fatto che si riconosca realmente ”la specificità delle organizzazioni di volontariato, ai loro valori fondamentali – si legge in una nota - ovvero gratuità, democraticità, partecipazione, radicamento sul territorio, e alla promozione della cultura del volontariato”. E la Convol ringrazia in particolare il sottosegretario Bobba e il senatore Lepri, “che hanno accolto le nostre sollecitazioni e riflessioni rappresentate nel corso di numerosi incontri ed audizioni”.
Qualche “perplessità” viene espressa però in merito all’articolo 5, nel punto in cui si prevede la revisione dei Centri di Servizio per il Volontariato, che la 266/91 aveva istituito per il servizio esclusivo al Volontariato e a tal fine ne aveva definito anche il finanziamento. “Di ciò si dovrà tenere conto – osserva la ConVol - dal momento che la riforma estende la loro costituzione, gestione e "servizio" anche agli altri enti di terzo settore. A questo proposito- continua - sorge spontaneo domandarsi con quali risorse sarà sostenuto l'ampliamento dei beneficiari e se ciò non porterà alla sottrazione di risorse preziose alla promozione ed al sostegno del volontariato”.
Ulteriori riserve vengono espresse rispetto all'istituzione della Fondazione Italia sociale: “un ente per ora dai compiti indefiniti – osserva Convol -, dalle modalità di finanziamento pubbliche e private poco chiare su cui è necessaria una comune e attenta riflessione”. In conclusione, “per rendere operativa e davvero fruibile la riforma, dopo il passaggio alla Camera, ci attende un percorso altrettanto importante e impegnativo: la stesura dei decreti attuativi, per i quali la ConVol offre sin d'ora tutto il suo fattivo contributo quale rappresentante originaria ed autentica del volontariato organizzato”.