Italia, ogni anno sprecato cibo per 8,1 miliardi. "Sì all'educazione alimentare a scuola"
BOLOGNA - "L'educazione alimentare deve entrare nei programmi scolastici, perché è una forma di educazione civica". Dalla Sala Borsa di Bologna, dove presenta, in occasione della "Città dello Zecchino" 2014, i dati sullo spreco alimentare in Italia e in Emilia-Romagna, il presidente del "Last minute market" e docente di Politica agraria internazionale e comparata dell''Università di Bologna, Andrea Segrè, rilancia l'appello al Governo perché inserisca l'educazione alimentare nel nuovo piano per la scuola. Segrè spiega che "la proposta era stata fatta il 5 giugno, alla ''Giornata mondiale dell''ambiente'' al ministro dell''Ambiente Gian Luca Galletti. Il Governo sembrava interessato, ma nel piano per la scuola si parla solo di combattere l'obesità potenziando l'educazione fisica e non di prevenirla insegnando ai bambini ad alimentarsi correttamente".
Segrè resta dunque convinto della necessità di introdurre a scuola l'educazione alimentare anche alla luce dei dati contenuti nel rapporto "Waste Watcher" 2014, da cui risulta che, "le famiglie italiane sprecano, ogni anno, cibo per 8,1 miliardi di euro. Questo significa che ogni famiglia spreca, in una settimana, 6,5 euro di cibo". Il tempo per rimediare c'è: "C'è ancora un anno per modificare il piano, perciò - dice Segrè - ci auguriamo che il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini raccolga il nostro appello e inserisca, a partire dal prossimo anno scolastico, l'educazione alimentare nei programmi didattici". Inoltre, "l'educazione alimentare è importante anche perché riguarda il settore agroalimentare, che è strategico per il Paese. Imparare ad alimentarsi correttamente e a non sprecare il cibo aiuterebbe anche l'economia: servirebbe a rilanciare le produzioni di maggior qualità", insiste Segrè.
Non a caso l''edizione 2014 della campagna europea di sensibilizzazione "Un anno contro lo spreco", promossa da "Last minute market", è dedicata ai giovani. Questo perché, come spiega Segrè, "in questi anni di lotta allo spreco abbiamo capito che è proprio dai giovani che bisogna partire per risolvere il problema". Tra le iniziative di quest''anno, ci sarà la realizzazione, in collaborazione con l'Antoniano, di una clip musicale in cui i bambini del coro "insegneranno" alcune regole per combattere gli sprechi alimentari. Come ricorda frate Alessandro Caspoli, direttore dell''Antoniano, "questa iniziativa servirà non solo a sensibilizzare bambini e adulti sul tema dello spreco alimentare, ma è anche un modo per celebrare i 60 anni della mensa dell'Antoniano, dove dal 1954 offriamo ogni giorno un pasto ai senza casa di Bologna".
Gli sprechi in Emilia Romagna. Le famiglie emiliano-romagnole buttano via sempre meno cibo. Secondo il rapporto sullo spreco alimentare domestico "Waste Watcher" 2014, realizzato da "Last minute market" in collaborazione con l''istituto di ricerca Swg e presentato oggi in Sala Borsa a Bologna, il 38% degli abitanti della regione ha ridotto, negli ultimi due anni, la quantità di cibo acquistato e non consumato. Inoltre, l'Emilia-Romagna si dimostra particolarmente sensibile al tema dello spreco alimentare: l'88% degli intervistati dichiara di considerarlo "un problema per il pianeta", l'81% è "preoccupato della questione".
Numeri che fanno ben sperare per il futuro, anche se, come sottolinea Andrea Segré, "si tratta di dati basati sull'autopercezione: agli intervistati è stato chiesto se ritenevano di aver sprecato, negli ultimi due anni, più o meno cibo rispetto a prima, o se invece pensavano che la quantità fosse rimasta la stessa". Per il futuro Segré, che è anche coordinatore del ''Pinpas'' (Piano nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, la "task force" del ministero dell'Ambiente contro gli sprechi) spera "di ricevere fondi che consentano di ottenere dati più attendibili. Per esempio, vorremmo poter analizzare, come si sta facendo in altri Paesi europei, il contenuto dei bidoni della spazzatura, in modo da sapere con certezza quanto cibo viene sprecato".