Lavoro, Coldiretti: +12% di giovani impiegati in agricoltura dopo Expo
Roma - "Nel 2016 sono aumentati del 12% i ragazzi italiani under 35 anni che hanno scelto di lavorare in agricoltura, una nuova generazione di contadini, allevatori, pescatori e pastori che costituiscono uno dei principali vettori di crescita del settore agroalimentare italiano grazie ad una capillare e rapida acquisizione di processi innovativi che spingono l'occupazione". E' quanto emerge dalla prima analisi 'Lavoro giovanile in agricoltura dopo Expo' relativa al primo trimestre del 2016 divulgata dalla Coldiretti in occasione l'evento internazionale 'Agrogeneration' convocato dal ministero delle Politiche agricole a Catania con la partecipazione del presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo e della delegata dei giovani della Coldiretti Maria Letizia Gardoni accompagnata da numerosi associati ha consegnato un documento di proposte al ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina.
"La spinta propulsiva di Expo- sottolinea Coldiretti- ha accelerato una tendenza positiva in atto con l 'aumento dei giovani lavoratori agricoli nelle campagne che riguarda sia gli occupati dipendenti, che crescono del 15%, sia quelli indipendenti (imprenditori agricoli, coadiuvanti familiari o soci di cooperative agricole) che vedono una crescita del 9 per cento".
L'incremento si registra "sia tra i ragazzi (+16%) che per le ragazze (+5%), a testimoniare che l'appeal del settore agricolo tra i giovani e' ormai trasversale ai generi". Un risultato record rispetto al dato generale che vede "l'occupazione giovanile nei vari settori crescere dell'1%, frutto di un avanzamento del 2% per commercio, alberghi e ristoranti e del 3% negli altri servizi, mentre arretra, sia pure leggermente, l'industria".
Tra chi fa dell'agricoltura una scelta di vita, con 44.301 under 35 alla guida di una azienda agricola nel 2016, la vera novita' sono le new entry da altri settori o da diversi vissuti familiari che hanno deciso di scommettere sulla campagna con estro, passione, innovazione e professionalita', i cosiddetti agricoltori di prima generazione. Secondo una analisi della Coldiretti/Ixe', tra le new entry giovanili nelle campagne, ben la meta' e' laureata, il 57% ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74% e' orgoglioso del lavoro fatto e il 78% e' piu' contento di prima. La scelta di diventare imprenditore agricolo e' peraltro apprezzata per il 57% anche dalle persone vicine, genitori, parenti, compagni o amici.
"Con l'avvio dei bandi previsti dai piani di sviluppo rurale approvati dall'Unione Europea ci sono opportunita' di insediamento nell'agricoltura italiana per almeno ventimila giovani fino al 2020- dice il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo- abbiamo di fronte una occasione forse irripetibile per sostenere il grande sforzo di rinnovamento dell'agricoltura italiana e la competitivita' delle impese, ma occorre un dialogo costruttivo con la pubblica amministrazione per rendere piu' agevole e veloce l'accesso alle misure previste".
(DIRE)