Lombardia, solo una donna su mille denuncia la violenza subita
MILANO - In Italia una donna su tre ha subito violenza almeno una volta nella vita. In Lombardia, però, solo una su mille chiede aiuto a uno dei 25 Centri antiviolenza presenti nella regione. Nel 2014 sono state per l'esattezza 3.564. Nei primi dieci mesi di quest'anno 2.477. Dietro a questi numeri ci sono donne che nel 36% dei casi subisce maltrattamenti da più di cinque anni. E solo per il 3,2% da sconosciuti. La violenza arriva da chi è loro più vicino: nel 48,7% dei casi dal marito (o ex), nel 23,2% dal convivente (o ex), dal 9,7% dal fidanzato (o ex), da un amico di famiglia 3,4%, dal figlio 2,7%, dal padre 2,5%, partner occasionale 1,6%, datore di lavoro o superiore 1,2%. È quanto emerge dai dati raccolti dall'Osservatorio regionale antiviolenza (O.r.a) presentati questa mattina da Giulio Gallera, assessore all'inclusione sociale e pari opportunità: "Alla Lombardia va anche il triste primato per il maggior numero di femminicidi, che nel 2014 sono stati 23".
Le forme più diffuse di violenza sono quella fisica, denunciata dal 68,7% delle donne che si sono rivolte ai centri antiviolenza, quella economica (31,5%) e lo stalking (20,7%), sessuale (12,2%). Spesso la stessa donna subisce più generi di violenza, tanto che l'80% sostiene di aver subito anche quella psicologica. Nessun "ceto sociale" e età è immune. Se il 59% delle vittime ha tra i 35 e i 54 anni, il 19% ne ha tra i 25 e i 34 anni, 9% da 55 a 64 anni, il 7% meno 24 e il 6% oltre 65. Il 53% è coniugata o convivente. Il 34% ha la licenza media, il 31% un diploma di scuola superiore, il 17% è laureata e il 12 una qualifica professionale e il 6% ha frequentato solo le elementari.
La Regione Lombardia ha stanziato 2,8 milioni di euro dal 2013 al 2015, che sono serviti al sostegno dei centri antiviolenza e a costituire 21 reti territoriali, ossia coordinamenti tra enti che si occupano del fenomeno: dai comuni alle forze dell'ordine, dalle associazioni ai medici, dagli ordine degli avvocati alla magistratura. Dallo Stato sono arrivati altri 2,7 milioni di euro, finora rimasti congelati per "motivi di bilancio" ha spiegato l'assessore regionale. "Li utilizzeremo nel 2016" ha assicurato. (dp)