Migranti, Anci e Upi Basilicata contro il decreto sicurezza del governo
ROMA - "Il decreto legge su Immigrazione e sicurezza elimina la possibilita' per le commissioni territoriali e per il questore di valutare la sussistenza dei gravi motivi di carattere umanitario e dei seri motivi di carattere umanitario o risultanti da obblighi costituzionali o internazionali dello Stato italiano, abrogando, di fatto, l'istituto del rilascio del permesso di soggiorno per motivi umanitari e introducendo una tipizzazione delle tipologie di tutela complementare". Cosi' in una nota congiunta l'Upi e l'Anci di Basilicata esprimono preoccupazione per le conseguenze che l'applicazione di tale decreto potrebbe avere sui territori provinciali e comunali della Basilicata.
In merito al decreto in questione, Upi e Anci proseguono: "si ritiene vengano vanificati gli sforzi fatti anche dalla Regione Basilicata volti ad un'equa distribuzione sostenibile su tutto il territorio e non solo nelle aree urbane sulla base degli accordi sottoscritti con le Prefetture di Potenza e di Matera".
Secondo l'Unione delle Province italiane e l'Associazione nazionale Comuni "si rischia l'aumento delle persone presenti nei Centri di permanenza per rimpatri, compreso quello di Palazzo San Gervasio". La richiesta di Upi ed Anci, come gia' fatto dal Consiglio comunale di Torino, e' rivolta al ministro dell'Interno e al Governo a cui si chiede "di sospendere gli effetti dell'applicazione del decreto legge e ad aprire un confronto con le Regioni e le Province e le Citta' italiane, al fine di valutare le ricadute concrete di tale Decreto sull'impatto in termini economici, sociali e sulla sicurezza dei territori". (DIRE)