Minori stranieri soli e cittadinanza: le leggi “dimenticate” (anche) nel 2016
- ROMA – Sembravano a un passo dall’essere approvati, restano invece ancora bloccati e con un enorme punto interrogativo sul futuro. Anche il 2016 si chiude con un nulla di fatto per due provvedimenti tanto attesi da chi si occupa di tutela dei diritti dei migranti e delle seconde generazioni: la legge di riforma della cittadinanza e la legge sui minori stranieri non accompagnati. Ferme in Senato, dopo essere state approvate alla Camera, entrambe le leggi rischiano di finire di nuovo nel dimenticatoio, dopo la bocciatura del referendum costituzionale, la crisi di governo e il nuovo esecutivo Gentiloni.
Anno nuovo legge nuova? Non nascondono la loro amarezza i ragazzi di seconda generazione, che già ad ottobre ( a un anno esatto dall’ok della Camera) avevano organizzato una manifestazione a Roma per richiamare l’attenzione sul ddl di riforma della legge 91 del 1992 (ddl 2092). Ma le speranze di tornare a parlare di ius soli si sono arenate davanti alla campagna elettorale referendaria. Così, in occasione delle feste hanno lanciato su Facebook una nuova campagna social con l’hastag #AnnonuovoLeggenuova. “C’è tanta amarezza, perché ci siamo sentiti presi in giro – sottolinea Kwanza Musi Dos Santos, una delle portavoce di Italiani senza cittadinanza - . Ad ottobre, il giorno del flash mob al Pantheon, abbiamo incontrato la senatrice Finocchiaro, che allora era a capo della Commissione Affari costituzionali, e ci ha detto di aspettare, dopo il referendum costituzionale del 4 dicembre. Ci diceva che era meglio per noi non essere buttati nella gabbia leoni nel periodo elettorale, perché il tema poteva essere strumentalizzato: “la votiamo il 6 dicembre” ci tranquillizzava. Noi non eravamo d’accordo, per noi il referendum costituzionale e la legge di riforma della cittadinanza erano due cose ben lontane, non c’entrano nulla l’una con l’altra. Non avevamo paura delle eventuali strumentalizzazioni, ma non ha voluto sentire ragioni. E oggi ci ritroviamo in una situazione completamente nuova e senza alcuna sicurezza. Nel frattempo Finocchiaro è diventata ministro, abbiamo provato a ricontattarla ma è completamente sparita”. Per i ragazzi di seconda generazione la legge resta una priorità: “non si può più aspettare, è una legge che doveva essere fatta ieri – aggiunge Dos Santos -. Invece oggi le priorità restano altre, prima c’era il referendum, poi la questione urgente delle banche. Non si capisce che oltre ai problemi burocratici del dovere essere stranieri in patria, c’è anche una questione umana: ci sono ragazzi che soffrono perché non sono riconosciuti. E’ come avere un padre, sapere chi è e non avere il suo cognome”. Per sollecitare il Senato Italiani senza cittadinanza sta pensando a una nuova mobilitazione di piazza a gennaio: “siamo pronti a incatenarci a Palazzo Madama”, conclude Dos Santos. Per la relatrice della legge in Senato, Doris Lo Moro, è comprensibile lo stato d’animo dei ragazzi interessati dal provvedimento: “non ci aspettavamo quello che è successo: la bocciatura del referendum e la crisi di governo – spiega a Redattore sociale -. C’è stata la necessità di formare il nuovo governo e poi in aula si è discusso il decreto salva banche. Sul fronte della cittadinanza non ci sono novità, se non il fatto che la presidente Finocchiaro è diventata ministro. Io credo che siamo in condizioni di mantenere l’impegno preso e portare a compimento la riforma – aggiunge -. Capisco però l’amarezza dei ragazzi. Sono scesa in piazza al loro fianco e ci ritornerei”.
Raddoppiano i minori stranieri soli nel 2016, ma la legge non c’è. Nella stessa situazione di stasi è la legge sui minori stranieri non accompagnati. Il provvedimento presentato ben tre anni fa dalla deputata del Pd Sandra Zampa, dopo un lungo periodo di anticamera, ha avuto una repentina accelerazione negli ultimi mesi: a ottobre, nel giro di pochi giorni, è stato approvato alla Camera per poi fermarsi nuovamente a Palazzo Madama. Per le organizzazioni che si occupano di minori, prima fra tutte Save the children (che ha collaborato anche alla stesura del testo) questa legge è considerata fondamentale: dall’inizio dell’anno al 27 dicembre sono stati infatti circa 25 mila i minori stranieri arrivati da soli in Italia, il doppio dello scorso anno (quando erano stati 12.360, fonte ministero dell’Interno). E il provvedimento servirebbe ad aumentare le tutele per questi ragazzi, che sono tra i migranti più vulnerabili, spesso vittime di sfruttamento e abusi. “Auspichiamo che l’iter non si blocchi, ci stiamo muovendo per chiedere una calendarizzazione veloce della legge in aula – spiega Antonella Inverno, responsabile Policy dell’organizzazione -. La situazione dei minori stranieri è sempre la stessa, anzi, continua a peggiorare. Proprio per questo dovrebbe essere una priorità: non penso che possa arrivare un governo capace di sostenere che non ci sia bisogno di protezione per questi minori. Vorremmo solo che si approvasse in fretta il provvedimento atteso da anni. Ora aspettiamo l’11 gennaio, termine ultimo per la presentazione degli emendamenti e poi capiremo come si vuole ansare avanti. Noi vorremmo che il testo restasse invariato perché è già frutto di concertazione tra le più grandi associazioni che si occupano dei diritti dei bambini e i partiti politici. Serve un’assunzione di responsabilità etica e morale da parte di tutti: sono sempre di più i bambini che arrivano soli. La loro età si sta abbassando e aumentano le femmine. Anche per questo la legge rimane un provvedimento più che mai urgente”. (ec)
Cosa prevede la legge di riforma della cittadinanza.
Cosa prevede la legge sui minori stranieri non accompagnati.