7 dicembre 2010 ore: 14:01
Economia

Palermo, Tarsu da 60 mila euro per il missionario laico Biagio Conte. Scatta la solidarietà

Il comune gli chiede gli arretrati degli ultimi 5 anni, quando i locali del centro di accoglienza erano occupati abusivamente. L'appello del massionario: "Non lasciateci soli"
PALERMO – Sembra una notizia assurda ma è reale: il comune di Palermo chiede a Biagio Conte 60 mila euro per la bolletta Tarsu. Il primo punto da precisare è però che Biagio Conte, nei suoi  vent'anni di missione a Palermo in favore di poveri, immigrati, senzatetto, non ha mai chiesto soldi e sostegni di alcun tipo all’amministrazione comunale. Adesso sembra non avere altra scelta che pagare perché il comune di Palermo, che da un anno gli ha concesso in comodato d'uso gratuito i locali storici della Missione Speranza e Carità, gli ha appena inviato la cartella della Tarsu, chiedendogli gli arretrati degli ultimi cinque anni, quando Biagio Conte occupava quei locali abusivamente. Presto le cartelle della Tarsu dovrebbero arrivare pure per le altre due sedi della missione, quella maschile in via Decollati e quella femminile in via Garibaldi.
 
Per quanto accaduto il missionario, con la dignità che da sempre lo contraddistingue, si è limitato solo a lanciare un accorato appello a tutta la società civile: “I poveri non sono solo della missione ma di tutta la città - dice - ma ora questa tassa sui rifiuti è una spada di Damocle. Ospitiamo mille persone e queste non sono parole, sono fatti. Mi rivolgo a quelle persone economicamente più disponibili, più fortunate. Vi chiedo di non lasciarci soli – continua -, di contribuire donando anche pochi spiccioli ma che messi insieme potranno diventare tante gocce che aiutano a dissetare questi grandi bisogni”.
 
Intanto si è attivata immediatamente una catena di vera e propria solidarietà. “Siamo sconcertati nel costatare che in questa città non si  riconosce il valore immenso di chi lavora al sostegno dei più deboli – dice Filippo Parrino presidente Legacoop Palermo -, sostegno che viene dato ormai solo dalle cooperative sociali e dalle associazione sia onlus, sia del volontariato. L’amministrazione comunale di Palermo deve trovare una soluzione affinché non si danneggino sia le associazione sia le persone che devono pagare di tasca loro, una tassa che è la più evasa dalla città, ma anche la più ingiusta, per i risultati pietosi che produce, per non richiamare ancora una volta al disastro economico creato da chi ha amministrato l’Amia. La città è abbandonata a se stessa, le cooperative devono fronteggiare ogni giorno le spese per mantenere i propri assistiti, dal mangiare al vestiario alle cure mediche, Legacoop chiede che si sospenda la richiesta dei pagamenti alle associazioni del terzo settore”. Anche il settimanale Live Sicilia e Unicredit-Banco di Sicilia hanno lanciato una raccolta fondi a sostegno del centro accoglienza.
 
“Il comune non ha strumenti normativi o regolamentari per non notificare alle associazioni no profit le cartelle relative alla Tarsu – ha dichiarato il sindaco Diego Cammarata -. Questo ci procura un grande rammarico ma gli uffici si sono comportati correttamente”. “Avevamo inserito l’esenzione per queste associazioni nel nuovo regolamento per la Tarsu portato in consiglio comunale nel febbraio 2009 e restituito agli uffici, senza essere stato approvato, nel giugno successivo — ha precisato ancora  il sindaco —. In questi giorni rimanderò lo stralcio relativo all’esenzione per le associazioni no profit che gestiscano un bene confiscato alla mafia oppure che abbiano ricevuto da una amministrazione pubblica in comodato d’uso per la loro attività un locale (come nel caso della missione Speranza e carità) e conto sul fatto che il consiglio comunale, tutto, si senta impegnato a procedere a una rapida approvazione. Ogni altra ipotesi è non percorribile e la mancata notifica delle cartelle avrebbe esposto gli uffici e gli amministratori a un evidente danno erariale”. Sul caso replica l’opposizione con i consiglieri Davide Faraone e Fabrizio Ferrandelli.

“La modifica del regolamento che conteneva la proposta di esenzione era stata presentata lo scorso anno insieme all’aumento del 75% della tassa sui rifiuti per tutti i cittadini – spiega Davide Faraone, consigliere del Pd  –. L’ostruzionismo in quel caso era d’obbligo”.
“In merito alla questione ho presentato una delibera consiliare il 26 luglio 2010, dove chiedevo di condonare le somme passate e di esentare dal pagamento della Tarsu le realtà no-profitt e le  associazioni affidatarie di beni confiscati alla mafia – continua Fabrizio Ferrandelli –.  La delibera non è stata mai votata”. (set)
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