9 febbraio 2017 ore: 14:59
Giustizia

Palermo, veglia di preghiera per le vittime della tratta

L'arcivescovo Corrado Lorefice: "Se oggi c'è la tratta degli esseri umani vuol dire che c'è soprattutto un mondo occidentale che pensa in termini di mercato e di profitto. Allora occorre ripensare prima di tutto lo stile di vita che ci siamo dati"
Veglia preghiera Palermo

PALERMO - Un gruppo di bambini italiani e stranieri entra in cattedrale correndo per esprimere la gioia della libertà. E' stato questo uno dei momenti più significativi della veglia di preghiera per le vittime della tratta che si è svolta ieri nella cattedrale di Palermo. La celebrazione si è aperta con il ricordo della santa Giuseppina Bakhita, schiava sudanese, liberata e divenuta religiosa canossiana, canonizzata nel duemila. Poi sono state proiettate immagini e dati sullo stato della schiavitù nel mondo, e sono state lette le testimonianze di chi è stato vittima di sfruttamento. In tema di sfruttamento minorile, secondo le fonti Ilo, è l'Africa subsahariana a presentare la maggior incidenza di bambini lavoratori con circa 59 milioni, cioè il 21% del totale. A questo si aggiunge l'arruolamento militare precoce e lo sfruttamento sessuale che investe moltissimo le donne straniere ed i minori soprattutto quando entrano in Europa.  

Veglia preghiera Palermo

"La spinta più potente allo sfruttamento e all'abuso dei bambini viene dalla domanda - dice in una testimonianza uno dei partecipanti -. Se non si trova il modo di intervenire con maggiore rigore ed efficacia nei confronti degli approfittatori, non potranno essere fermate le molteplici forme di schiavitù di cui sono vittime i minori". "Prima di uscire a lavorare in strada - si legge nella testimonianza di una giovanissima vittima della tratta - prego tanto affinchè Dio mi dia la forza di resistere e soprattutto di non morire. Sogno anch'io di potere un giorno cambiare vita per vivere in maniera più umana".

"Se oggi c'è la tratta degli esseri umani - ha detto il vescovo Corrado Lorefice - vuol dire che c'è soprattutto un mondo occidentale che pensa in termini di mercato e di profitto. Allora occorre ripensare prima di tutto lo stile di vita che ci siamo dati per capire che cosa viene messo al primo posto. La 'Laudato si'' di papa Francesco non è solo un documento che ci rimanda al problema dell'ecologia in senso lato ma ci parla per esempio dell'ecologia umana che deve fondarsi su nuovi modelli di vita. Naturalmente tutto questo può essere il frutto di un processo culturale che deve essere innescato. Quando si parla di violenza e di sfruttamento c'è chi senza dubbio ha delle responsabilità ma dobbiamo sapere guardare anche all'immediatezza. Penso a Palermo che è la città dove arrivano i minori stranieri, dove sulle strade ci sono parecchie ragazze sfruttate e penso pure ad una città che stasera comunque ha ancora occhi per guardare questi drammi e proiettare la propria preghiera in avanti affinchè si trasformi in proficua azione sociale. Tutto il mio apprezzamento va anche al delicato lavoro delle unità di strada e di chi a vario livello accoglie ed accompagna le vittime verso una vita diversa". "Sul tema c'è, sicuramente un cammino di consapevolezza che deve crescere sempre di più - aggiunge ancora -. L'importante è partire. Ricordo ad esempio la casa di accoglienza per ragazze madri che è stata aperta quando ero a Modica. In quel caso all'inizio si è data una risposta ad un bisogno a cui poi è seguito un mettersi in moto per rispondere ad un altro bisogno che che era quello di provare a dare un futuro a queste donne a partire da alcuni progetti di vita". "L'augurio nei confronti di questa città allora è che su un tema così delicato - continua - possa farsi ancora di più un lavoro sinergico di rete fatto di realtà religiose e laiche, pubbliche e private che si mettono autenticamente a servizio del prossimo".  

L'evento è stato organizzato dall'Unione Superiore Maggiori d’Italia (Usmi) sede regionale per la Sicilia, sostenuto dal Pontificio Consiglio per la Pastorale dei Migranti, Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace le Unioni internazionali femminili e maschili dei Superiori/e Generali (Uisg e Usg). (set)

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