4 luglio 2016 ore: 16:42
Economia

Reddito di cittadinanza, Renzi: "La Repubblica si fonda sul lavoro, non sul sussidio"

Il premier alla direzione del Pd: è la prima assemblea dopo i risultati delle amministrative: "Se volete che lasci, chiedete un congresso!". Sottolineata la necessità di un "cantiere sociale”. E sul referendum: “Il problema non è quello che accade a me ma quello che accade al paese”
Reddito di cittadinanza: banconote e moneta da un euro

ROMA - "La repubblica democratica è fondata sul lavoro, non sul sussidio”. Così Matteo Renzi, parlando alla direzione del Pd. Il riferimento del premier è al reddito di cittadinanza. E aggiunge: “E' profondamente sbagliato dire: 'Tranquilli, anche se non fate niente avrete comunque lo stipendio’”.
Renzi ha parlato al partito: è la prima assemblea dopo i risultati delle amministrative. E ovviamente non sono mancate le affermazioni polemiche: "Qualcuno dice che non c'è più il tocco magico. Lo sento dire nei balbettanti sussurrii che dal Transatlantico provengono soprattutto dai miei amici, i cosiddetti renziani, espressione che considero una malattia e che confermo".

Renzi: “Se volete che lasci, chiedete un congresso”
. "Il problema non è quello delle amministrative. Il problema è il partito, per molti di voi. Non si utilizzino le questioni legate alle amministrative, che hanno storie completamente diverse. Parliamo del vero tema per molti di voi: di come funziona un partito oggi".
"Questo partito – ha aggiunto - non è un partito personale. Non è mio. Appartiene a una comunità di donne e uomini ed è scalabile. E io ne sono la dimostrazione. Il punto vero è che c'è un modello organizzativo di partito che va immaginato nel XXI secolo", mentre fino ad ora "è rimasto sostanzialmente lo stesso del passato".
Eppoi, ai presenti: “Se volete che io lasci, non avete che da chiedere un congresso, e possibilmente vincerlo. Se volete dividere i due incarichi, di premier e segretario, non avete che da proporre una modifica dello statuto. E realizzarla. In entrambi i casi io sarò con chi vincerà, perché penso che si stia in una comunità quando si vince e quando si perde".

“Serve un cantiere sociale”. Per Renzi, “l'azione del governo in politica economica poggia su due grandi gambe: misure per la crescita e un cantiere sociale che non ha bisogno di essere reinventato, ma raccontato e impreziosito. Perché questa legislatura ha allargato le misure di protezione sociali”. 

Lavoro, grande lotta al precariato. "La più grande lotta contro il precariato l'abbiamo fatta con il jobs act. Può piacere o no. Ma il jobs act ha messo alle corde il precariato".

Referendum.  "C'è qualcuno che pensa sinceramente che nel caso in cui il referendum da parte dei cittadini si concludesse con un 'no', secondo voi il presidente del consiglio e il parlamento, o meglio sicuramente il governo, il resto non compete a me, è possibile immaginare che non ci sia una presa d'atto di questo risultato? Se c'è qualcuno, gli faccio i complimenti". E aggiunge: “Ma il problema non è cosa accade a me, anche se io l'ho detto perché ci credo. Il problema è cosa accade al paese. E non in una logica di minaccia, di preoccupazione, non in una logica “ricordati che deve morire”. Altri stanno dicendo che ci sarà recessione, ma a me non interessa. Io dico un'altra cosa: se passa il referendum, si apre il futuro di questo paese. Questo è il punto chiave".

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