Rugby, nasce la squadra dei detenuti: partecipa al campionato italiano
Giallo Dozza Bologna rugby
boxBOLOGNA - Una palla ovale per superare le sbarre del carcere e sentirsi liberi. Succede anche a Bologna dove è nata la squadra “Giallo Dozza Bologna rugby” e dove da quest’anno parteciperà al campionato italiano di rugby serie C2 nel girone emiliano. Prima partita il 25 ottobre dove i 27 detenuti selezionati per far parte della squadra affronteranno il Rugby Lyons di Piacenza. La scelta del nome non è stata casuale, un richiamo al cartellino giallo che nel rugby assegna una penalità al giocatore scorretto costringendolo a trascorrere 10 minuti fuori dal campo in una panchina separata dagli altri per riflettere sull’errore commesso in campo. L’idea del progetto “Tornare in campo” è nata dalla collaborazione tra il presidente del Rugby Bologna Francesco Paolini, la direttrice del carcere Claudia Clementi e il Provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria, Pietro Buffa.
Giallo Dozza Bologna rugby |
A scendere in campo 27 ragazzi di diverse nazionalità a cui si aggiungeranno altri detenuti selezionati da altri carceri per formare un vivaio più ampio. “Le partite si svolgeranno tutte in casa – ha detto Claudia Clementi – e non ci saranno trasferte”. Intanto i detenuti continuano ad allenarsi e dopo un periodo in cui hanno alternato lavoro sul campo e lavoro didattico si sentono pronti ad affrontare questo primo impegno. A guidare questi ragazzi due allenatori di esperienza con un passato da rugbisti nel Bologna in serie A, Massimiliano Zancuoghi e Frrancesco Di Comite. “L’idea è quella di portare i valori egli elementi tipici di questo sport – ha detto Pietro Buffa – Ricordo quando a Torino Walter Rista mi propose di portare il rugby nel carcere delle Vallette. All’inizio rimasi perplesso poi però l’idea prese forma e oggi la squadra gioca in campionato”.
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Un progetto esportato che ha messo radici anche a Bologna e che oltre all’amministrazione penitenziaria e il club di rugby bolognese ha visto la partecipazione anche di alcuni sponsor, Emil Banca, Coopadriatica e Macron, per il sostegno economico: dalla realizzazione delle divise alla possibilità di acquistare prodotti per una corretta alimentazione degli sportivi. (dino collazzo)
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