20 dicembre 2013 ore: 12:56
Non profit

Scappò dall’Eritrea per evitare la leva, farà il servizio civile in Italia

Le storie di Desbele e del tailandese Roekdee, due dei giovani volontari stranieri selezionati da Salesiani per il sociale, dopo la riapertura del bando anche a chi non ha la cittadinanza. Lavorerà con i rifugiati
Roberto Arcari/Contrasto Giovani: ragazzo in treno guarda dal finestrino

Roberto Arcari/Contrasto

Un momento della selezione presso la Federazione SCS – Salesiani
Un ragazzo durante la selezione presso la Federazione SCS – Salesiani

ROMA - Desbele, 26 anni, è in Italia dal 2008 con la status di rifugiato politico. E’ uno dei due ragazzi stranieri, insieme a Roekdee di origini thailandesi, che ha mandato la sua candidatura alla Federazione SCS – Salesiani per il Sociale durante la riapertura del bando di servizio civile nazionale. Due di coloro che hanno potuto usufruire della riapertura del bando agli stranieri decisa, dopo due anni di ricorsi, dal tribunale di Milano.

Li abbiamo incontrati mercoledì in occasione delle selezioni sostenute presso la sede dei Salesiani di via Marsala e ci hanno raccontato le loro storie e le loro speranze di accedere al servizio civile. E proprio stamattina, poco prima della pubblicazione di questo articolo, ci è arrivata la notizia che entrambi sono stati selezionati.

box“Sono scappato dall’Eritrea – ci dice – per non dover fare il servizio militare sotto la dittatura locale. Sono passato dal Sudan, poi su una piccola auto ho attraversato il Sahara verso Tripoli in Libia. Dopo aver attraversato il mare barca con altre 270 persone sono sbarcato a Lampedusa, e da lì poi al Cara (Centro di accoglienza richiedenti asilo) di Castelnuovo di Porto qui vicino a Roma, dove ho fatto domanda per avere lo status di rifugiato politico”. “La mia pratica– prosegue – è durata 9 mesi, il permesso mi è stato già rinnovato una volta fino al 2015, per cui se fossi selezionato potrei svolgere tranquillamente il mio anno di servizio civile, che per me è un modo di fare qualcosa sia con i Salesiani sia per chi mi ha aiutato qui in Italia”.

Il giovane rifugiato è arrivato ai Salesiani per il sociale tramite il passaparola e da subito si è impegnato a frequentare i corsi d'italiano realizzati presso l'Opera Sacro Cuore a Termini insieme alle Missionarie di Cristo Risorto, che dal 2009 portano avanti attività di accoglienza e assistenza a favore dei rifugiati. “Ho già dato in passato una mano con i ragazzi dell’oratorio in zona Cinecittà, credo che con il servizio civile potrei fare un’esperienza che mi servirà per sempre, non solo per un anno, anche perché vorrei continuare in questa attività”, conclude Desbele.

L’altro giovane è Roekdee, 21 anni, in Italia dal 2006 proveniente dalla Thailandia con la madre che ha sposato un italiano. “Ho un fratello italiano, ho fatto le medie qui a Roma e dopo sono andato alle scuole superiori presso i Salesiani, per uscire con un attestato professionale. Durante la scuola ho fatto animatore, e collaboro tuttora presso un oratorio”. “Ho saputo dai Salesiani stessi di questa possibilità – prosegue - e sono interessato all’impegno nell’Oratorio don Bosco di Cinecittà, che ho già frequentato e dove conosco i ragazzi”. “Ho permesso di soggiorno – precisa Roekde -, non ho ancora richiesto la cittadinanza perché ancora non so se vivrò qui in Italia per sempre o se tra qualche anno tornerò in Thailandia, ho lì ancora molti parenti, a partire dai miei nonni e zii”. “Però – conclude – sono interessato a fare il servizio civile qui in Italia: per me potrebbe essere un modo di entrare a fare più parte della comunità in cui vivo, per dare una mano e sentirmi più a casa”. (FSp)

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