15 luglio 2016 ore: 10:47
Immigrazione

Se rimangono misteri, sono dovuti alla nostra impossibilità di comprendere

Le letture di questa domenica offrono un clima di serenità e di pace. Il tema centrale è quello dell’ospitalità.  Nella prima lettura è Dio che visita Abramo, nella forma misteriosa dei tre personaggi. San Paolo nella lettera ai Colossesi rassicura...
Stefano Dal Pozzolo/Contrasto Vinicio Albanesi nel suo studio

Foto: Stefano Dal Pozzolo/Contrasto

Le letture di questa domenica offrono un clima di serenità e di pace. Il tema centrale è quello dell’ospitalità. 
Nella prima lettura è Dio che visita Abramo,
nella forma misteriosa dei tre personaggi.
San Paolo nella lettera ai Colossesi rassicura “Cristo in voi, speranza della gloria”; infine viene descritta l’amicizia di Gesù con Marta, Maria.
I sentimenti umani sono presenti nel rapporto tra Dio e l’umanità. In forma ancora misteriosa nel Vecchio Testamento, in forma esplicita per Gesù.
Gli incontri non sono sempre lineari; proprio per questo sono umani, perché le relazioni tra le persone sono complesse e, a volte, contraddittorie. Da parte di Dio c’è assoluta disponibilità nell’andare incontro alle persone, non perdendo di vista ciò che è essenziale, senza meravigliarsi delle difficoltà e delle obiezioni di chi non ha – come Dio – una visione completa delle vicende del mondo.
 
1.  Ristoratevi, dopo potrete proseguire 
 
L’incontro narrato dal Libro della Genesi è misterioso. Il primo versetto del capitol 18 dice esplicitamente che “il Signore apparve ad Abramo alle Querce di Mamre”. Ma quando Abramo alza gli occhi vede tre uomini. Una contraddizione che è stata notata da tutti gli studiosi della Bibbia.
La pietà popolare ha voluto intravvedere nei tre personaggi la figura della Trinità. Infatti, nella raffigurazione delle icone ortodosse, i tre personaggi sono rappresentati come giovani, tutti e tre uguali. Ipotesi abbandonata dalla esegesi moderna.
Con un po’ di azzardo si può pensare che Dio, nella sua azione, non è mai solo. Ha qualcuno accanto a sé, incaricato di annunciare la sua parola, eseguire i suoi ordini, accompagnare, anche umanamente, la sua presenza.
E’ una interpretazione che ha il vantaggio di colmare la distanza tra l’infinito e il finito, tra l’onnisciente e l’onnipresente con presenze umane.
Il mistero circonda sempre l’azione di Dio. La stessa Sara, alla quale è promesso un figlio, ride dell’annuncio, anche se poi, per difendersi, afferma di non aver riso, raccontando una piccola bugia.
Dio interviene se è accolto: promette giustizia e verità se c’è animo benevolo. Abramo accoglie come sconosciuti persone che la tradizione ebraica chiede di aiutare. Un senso dell’ospitalità elevato e diffuso, in terre dove trovare una tenda amica era essenziale per sopravvivere.
Ma Dio non vuole premiare solo l’ospitalità; egli ha un progetto che dia un erede ad Abramo. Non è piaciuta la soluzione di Abramo di aver avuto il figlio Ismaele dalla schiava Agar, offerta da Sara.
E’ ristabilita un po’ di giustizia, soprattutto per il capostipite di Israele.
 
2.  Ella aveva una sorella, di nome Maria
 
La scena descritta dall’evangelista Luca, da una parte conferma la frequentazione di amici da parte di Gesù, dall’altra offre l’opportunità di sottolineare la missione che il Signore lascia ai suoi discepoli. Non vuole contrapporre la cura dell’ospitalità che Marta offre, ma vuole insistere sull’ascolto della parola che si deve mettere in pratica.
I Vangeli hanno un altissimo valore di testimonianza e di contenuti. Le cose narrate non sono aneddoti di una vita speciale, ma annuncio di novità spirituali. Luca, in altra parte, aveva scritto: “Mia madre e miei fratelli sono questi: coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica”.
Espressioni che sembrano dure, ma dirette alla comunità che ha bisogno di riferimenti certi e profondi.
Il Signore non dimentica l’amicizia e la risurrezione del suo amico Lazzaro, narrato da Giovanni, nel capitolo 11, descrive come Gesù mette insieme gli affetti sinceri con il miracolo della vita.
La conclusione che si può trarre dalle letture di oggi incoraggia ad avere una visione complessiva delle vicende. Quelle più immediate della vita vissuta, con la dimensione dello spirito che indirizza i comportamenti verso la visione cara a Gesù stesso: leggere Dio nella storia della terra. Se rimangono misteri, essi sono dovuti alla nostra impossibilità di comprendere. Tutti gli avvenimenti hanno una linea logica. Da parte di Dio sono garantiti la presenza e l’accompagno, anche quando le cose sembrano incomprensibili.