Terremoto, a lezione di prevenzione e consapevolezza grazie al campo scuola
MOGLIANO – Quaranta ragazzi tra gli 11 e i 14 anni, istruttori, insegnanti, forze dell’ordine e volontari insieme per una settimana formativa che quest’anno ha una doppia valenza. Sorrisi, risate, grande attenzione e anche commozione per gli studenti che domenica a Mogliano (Mc) hanno ricevuto gli attestati di partecipazione al primo campo scuola “Anch’io sono la Protezione Civile”, organizzato nel comune del Maceratese dal gruppo locale dei volontari, nell’ambito del progetto promosso dal Dipartimento nazionale, per il decimo anno consecutivo, con l’obiettivo di diffondere tra i giovani la cultura della Protezione Civile. A quasi un anno dall’inizio del terremoto, su un territorio che continua a tremare, i ragazzi hanno vissuto le esercitazioni consapevoli dell’importanza di quelle informazioni per la vita di tutti i giorni.
“La settimana formativa – spiegano i responsabili della protezione civile locale – si è svolta in un campo che il gruppo comunale, in collaborazione con il C.A.P.I. della Regione Marche, ha allestito nel campo sportivo del paese con tende e brandine, moduli per servizi igienici, tendoni e gazebo, simulando le condizioni di una vera emergenza. Dopo gli eventi vissuti recentemente, si è ritenuto di vitale importanza sensibilizzare le nuove generazioni, e con loro tutta la comunità, al concetto di autoprotezione, evidenziando l’importanza della prevenzione e della mitigazione dei rischi attraverso la diffusione della conoscenza e l’aumento della consapevolezza. Grazie al prezioso contributo delle forze dell’ordine e di esperti geologi e medici, sono state pianificate attività ludico-formative, alternando momenti di apprendimento a giochi e puro divertimento”.
Il campo ha preso il via lunedì 24 agosto con l’allestimento della tendopoli, la conoscenza del funzionamento del sistema di Protezione Civile e dell’importanza di un’efficace e strategica pianificazione.
“I ragazzi - racconta Marta Picozzi, organizzatrice del campo insieme ad Ilenia Giosuè – sono stati guidati a riflettere sull’importanza di un’efficace e strategica pianificazione, comprendendo quanto sia importante impegnarsi tutti per il bene comune. Nel secondo giorno l’attività del campo ha ospitato le Unità Cinofile: attraverso una serie di prove pratiche, abbiamo visto all'opera i cani e il loro comportamento nelle missioni. Mentre mercoledì abbiamo analizzato criticamente la società e il territorio in cui viviamo: la Polizia postale ha parlato dei rischi della rete Internet e i Carabinieri hanno aiutato gli studenti a riflettere sul fenomeno del bullismo. Nel pomeriggio i geologi Gianni Scalella e Marcello Zamputi sono intervenuti sulle criticità del nostro territorio, in particolare sul rischio sismico e idrogeologico, insegnando ai ragazzi tecniche di auto-protezione e misure preventive. Nei giorni successivi abbiamo fatto formazione sul rischio incendi boschivi: grazie alla disponibilità dei Vigili del fuoco e dei volontari dell’Anti Incendio Boschivo (Aib), che sono intervenuti con automezzi e dotazioni, i giovani hanno partecipato a prove pratiche di spegnimento di incendi e hanno capito l’importanza sia della prevenzione che della lotta attiva. Poi, con le squadre cinofile antiveleno dei Carabinieri forestali, hanno assisto a dimostrazioni di ricerca e partecipato a simulazioni di indagini. La giornata del venerdì è stata dedicata ad attività di orienteering e alla conoscenza del fiume, risalendo il letto del Fiastra con gambali ai piedi in un percorso avventuroso a contatto con la natura. In serata, caccia al tesoro per le vie del paese: le comunicazioni avvenivano via radio con la sala operativa, imitando uno scambio di messaggi tipico dei servizi di Protezione civile. Le varie tappe da raggiungerete erano le aree di accoglienza e il tesoro il Piano di Emergenza comunale, strumento fondamentale per la prevenzione e la gestione dei rischi del territorio locale”.
“Questo primo campo – racconta Marta Picozzi - si è concluso domenica con la consegna degli attestati. L’impegno e lo sforzo di tutti gli istruttori e dei volontari che hanno partecipato senza dubbio è stato ripagato da una grande soddisfazione: siamo certi che i ragazzi torneranno a casa con un importante bagaglio di informazioni, soprattutto in un momento difficile come questo. E anche che torneranno, l’anno prossimo, dopo questa prima esperienza. Molti di loro erano talmente entusiasti che ci hanno chiesto di restare e prolungare il campo per altri 7 giorni”. (Teresa Valiani)