Terremoto, ambulatorio sul camper e linea telefonica per i diabetici
MILANO - Una linea telefonica dedicata e un ambulatorio mobile su camper: per le persone diabetiche delle zone colpite dal terremoto, l'Associazione medici diabetologi (Amd) sta lavorando a un progetto che garantirà loro un'assistenza nei prossimi mesi. “Sarà davvero cruciale l’organizzazione nel lungo periodo -spiega Nicoletta Musacchio, presidente dell'Associazione-. In questa prima fase non c’è ancora una vera e propria emergenza diabetologica. Ma quando si spegneranno i riflettori e lentamente si cercherà di ripristinare una situazione di normalità, questi pazienti dovranno poter fare affidamento sulla continuità delle cure, data la cronicità della loro patologia". Il camper servirà quindi per arrivare nei comuni o nelle frazioni più lontane dagli ospedali. Il terremoto ha infatti danneggiato anche strade e ponti e i pazienti più anziani potrebbero avere difficoltà a raggiungere gli ospedali per le visite mediche.
- “Siamo in contatto con i Presidenti delle sezioni regionali della nostra associazione interessate dal sisma – prosegue Musacchio – per rendere operativa una task force che coordini gli interventi in collaborazione con le autorità del posto in modo da capire cos’altro possa essere necessario. La nostra associazione sta mettendo a disposizione fondi, competenze medico-scientifiche e attrezzature. Già in occasione del terremoto dell’Aquila ci eravamo adoperati per prestare assistenza alla popolazione e, facendo tesoro di quell’esperienza, avevamo stilato il documento ‘Emergenza e Diabete’, validato e patrocinato dall’International Diabetes Federation, con informazioni utili ai pazienti e raccomandazioni su come istituire la task force diabetologica”.
Oltre al progetto dell'Associazione medici diabetologi, per i diabetici si stanno mobilitando anche tutte le altre associazioni (di pazienti, infermieri o pediatri) che si occupano di questa patologia. "Intendiamo mettere a disposizione delle Istituzioni locali tutte le risorse atte a garantire le cure specifiche e la continuità terapeutica necessarie a questi pazienti”, dichiara Giovanni Lamenza, Presidente di Diabete Italia onlus, la federazione al quale aderiscono le diverse associazioni. (dp)