Terremoto in centro Italia, nuove scosse: torna la paura. Si contano i danni
- ROMA - Dopo le scosse avvertire ieri alle 19.10 di magnitudo 5.4 e di 5.9 alle 21.18 con epicentro nella Valnerina, nelle Marche, la terra continua a tremare nell'Italia centrale: una nuova forte scossa, di magnitudo 4,4 è stata registrata stamattina alle 10,20 sempre nelle Marche nella zona di Castel Sant'Angelo sul Nera. Preoccupazione e ansia anche per lo sciame sismico che ha interessato tutta l'area a cavallo tra Marche e Umbria. Il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, insieme al Commissario per la ricostruzione Vasco Errani, sono da stamattina sulle aree colpite dalle nuove forti scosse di ieri sera. Prima tappa Tolentino dove hanno incontrato il presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli; a seguire Camerino, Muccia, Visso, Ussita e Castelsantangelo sul Nera, nel maceratese. Successivamente Curcio ed Errani si sposteranno in Umbria, per raggiungere - insieme alla Presidente della Regione, Catiuscia Marini - Preci e Norcia. A ogni tappa previsto un incontro operativo con il Sindaco, prima autorita'' di protezione civile sul territorio, per concordare da subito priorita' ed esigenze di ciascuna comunita'.
Il punto delle 9.30 fatto dalla protezione civile. Proseguono le attività di assistenza alla popolazione e di verifica dei numerosi danni causati dalle scosse di terremoto che hanno nuovamente colpito, nella serata di ieri, mercoledì 26 ottobre, le zone del Centro Italia. Subito dopo i primi due eventi sismici, comunica la Protezione civile sono stati messi a disposizione posti letto nelle strutture disponibili sul territorio per offrire accoglienza ai cittadini che, a seguito delle scosse, sono fuori dalle proprie abitazioni. Oltre alla persona rimasta ferita a Visso e trasportata all'ospedale di Camerino, nel corso della notte sono state decine le persone che hanno richiesto assistenza medica presso le strutture sanitarie della zona. Diverse sono state anche le evacuazioni, in alcuni casi a titolo precauzionale, delle strutture socio-sanitarie. In particolare, in provincia di Macerata, dall'ospedale di Cingoli sono 18 i pazienti trasferiti a Jesi. A Matelica e' stato evacuato il punto di primo intervento e 17 pazienti sono stati trasferiti in due strutture di San Severino e Sassoferrato. A Tolentino, poi, 5 pazienti sono stati trasferiti in un''altra ala della stessa struttura mentre in diverse RSA del maceratese si e' provveduto al trasferimento dei pazienti presso altri centri. Dall''ospedale di Norcia sono stati trasferiti invece, in via precauzionale, altri 12 pazienti. Dalle 6.30 di questa mattina sono stati risolti tutte le disalimentazioni che avevano interessato i comuni colpiti dal sisma delle Regioni Marche e Umbria.
Alfano: amplieremo portata decreto in discussione. "Il nostro Paese e' fondato su un reticolato di piccoli comuni, oltre 8000. Ognuno di essi fa riferimento a una identita' storica ben precisa: un campanile, una chiesa, una strada, una piazza. E questa identita' non la potra' cancellare alcun accorpamento di tipo amministrativo, che ha lo scopo di gestire meglio le risorse, riducendo costi e sprechi, certo non di svuotare di contenuti e di valore le identita' locali. - ha detto il capo del Viminale Angelino Alfano - E nelle difficolta', questa identita' diventa comunita', capacita' di lottare per il bene comune. I sindaci diventano veri e propri strumenti di protezione civile, visto che coordinano i primi interventi da fare sul campo e lo fanno con prontezza ed efficacia. Aggiungo- ha concluso - che in un sistema costituzionale come il nostro, che ha ceduto alcune competenze all'Europa e altre alle Regioni, restano proprio i comuni l'esempio piu' virtuoso, considerando che, nel consesso europeo ci sono problemi, mentre le Regioni spesso si sono rese protagoniste di un neocentralismo regionale che le ha viste concentrare su di se' i vecchi vizi dello Stato. E la gente, lo dicono i sondaggi, percepisce queste qualita'' e gratifica i comuni quali enti cui accordare maggiore fiducia.
Rossi (Toscana): ora un ministero della Prevenzione. E' la proposta del presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi che scrive su Facebook. "La terra trema e si vive nella paura. Per questo occorre una vera svolta: un ministero della Prevenzione sul territorio che possa investire almeno 10 miliardi l'anno nella sicurezza antisismica e idrogeologica". "Questa - conclude- e' la sfida e l'Europa deve ascoltarci". (DIRE)