7 febbraio 2017 ore: 15:36
Giustizia

Tratta, Caritas Ambrosiana: "No ai muri, servono corridoi umanitari"

È la richiesta lanciata dal direttore Luciano Gualzetti, alla vigilia della Giornata mondiale contro la tratta delle persone: "Se vogliamo sconfiggere l’orribile pratica del traffico che ha assunto proporzioni impressionanti, dobbiamo consentire l’immigrazione regolare"
Immigrati. Muri contro i profughi

MILANO - Altro che muri o respingimenti: ci vogliono corridoi umanitari per salvare chi scappa da guerre o carestie e per combattere il traffico di essere umani. È quanto chiede Luciano Gualzetti, direttore della Caritas Ambrosiana, alla vigilia della Giornata mondiale contro la tratta delle persone, che viene celebrata mercoledì 8 febbraio. E proprio per domani Caritas Ambrosiana, insieme a Mani Tese e al Pontificio istituto missioni estere (Pime), ha organizzato un convegno su "Migrazioni e traffico di essere umani". "I muri non fanno altro che fornire nuovi clienti ai mercanti di esseri umani - spiega Gualzetti-. Se vogliamo sconfiggere l’orribile pratica del traffico che ha assunto proporzioni impressionanti, dobbiamo consentire l’immigrazione regolare, rivedendo nel nostro Paese la legge Bossi-Fini e aprendo corridoi umanitari per chi ha diritto all’asilo. Arroccarsi in difesa è una soluzione populista che alla fine pagheremo tutti caramente". 

Il convegno si terrà  al PIME, in via Monte Rosa 81, a Milano dalle 9.30 alle 13.30. Nel pomeriggio, dalle 15.00 alle 17.00, sono previsti dei laboratori gratuiti su iscrizione dedicati agli insegnanti. "Il trafficking è un crimine complesso e troppo poco perseguito -afferma Chiara Cattaneo, responsabile della campagna di Mani Tese 'I exist'-. Le reti di trafficanti rimangono difficili da individuare e da smantellare".  Sono previsti gli interventi di Federico Soda, direttore dell’Ufficio di Coordinamento per il Mediterraneo della Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (Oim), Anna Pozzi, giornalista del Pime, Francesco Carchedi (Parsec Consortium), esperto di processi migratori e di tratta di donne nigeriane, Blessing Okoedion, ex vittima, mediatrice culturale e autrice del libro “Il coraggio della libertà”. Introduce e modera: Paolo Lambruschi, giornalista di “Avvenire”. 

Il 90 per cento dei migranti arrivati in Europa negli ultimi anni è vittima dei trafficanti di esseri umani. Molti di loro - uomini, donne e bambini - sono ridotti in condizioni di vera e propria schiavitù per lo sfruttamento sessuale e lavorativo. Nel mondo, sono tra i 21 e i 35 milioni le vittime di tratta e lavoro forzato. E in Italia, il fenomeno riguarda dalle 50 alle 70 mila donne costrette a prostituirsi e circa 150 mila uomini, in gran parte giovani migranti, sfruttati per il lavoro schiavo. (dp)

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