28 novembre 2016 ore: 17:07
Giustizia

Tratta: una veglia per ricordare Christina, uccisa in strada da un cliente

L’associazione L’Albero di Cirene di Bologna difende le ragazze di strada dalla prostituzione coatta, le aiuta in caso di difficoltà e le assiste nella scelta di cambiare vita. Bruno: “La violenza contro le ragazze di strada non è violenza di serie b”. Appuntamento il 29 novembre alle 21. Sarà presente il vescovo Zuppi
Veglia di preghiera

BOLOGNA – Il 29 novembre i volontari del progetto Non sei sola dell’Associazione Albero di Cirene organizzano una veglia di preghiera a Bologna per ricordare Christina Tepuru, giovane rumena uccisa in strada 7 anni fa per mano di un cliente. “Aveva 22 anni e una figlia di 2, le avevamo prospettato la possibilità di uscire ma poi è stata uccisa – racconta Marco Bruno dell’associazione – Dopo qualche giorno abbiamo organizzato una manifestazione nel luogo in cui è morta, abbiamo fermato il traffico per far riflettere su ciò che era accaduto, perché non si può morire di prostituzione”. Da allora, ogni novembre i volontari si ritrovano per ricordare Christina, “perché non succeda più e per ricordare che la violenza contro le ragazze di strada non è violenza di serie b”. Quest’anno l’appuntamento è alle 21 in via delle Serre, a Borgo Panigale. Sarà presente il vescovo di Bologna Matteo Zuppi e i rappresentanti delle comunità ortodosse del territorio. 

Obiettivo dell’associazione è difendere le ragazze di strada dalla prostituzione coatta, aiutarle in caso di difficoltà e assisterle nella scelta di cambiare vita. “Lavoriamo molto sull’educazione e cerchiamo di avvicinare i giovani a queste tematiche – ha detto Bruno – La prima cosa che diciamo loro è di venire con noi, nelle uscite serali, di incontrare queste ragazze, di ascoltarle e guardarle negli occhi: solo così ci si può rendere conto della verità”. L’unità di strada esce 3 volte alla settimana in 3 zone della città, Borgo Panigale, Corticella e San Lazzaro, dove incontra soprattutto ragazze nigeriane. Dal 2010 si è ricostituito un gruppo che ogni mese incontra le ragazze provenienti dai Paesi dell’Europa dell’Est. L’uscita prevede un momento di dialogo e conoscenza, la condivisione di una preghiera e l’offerta di bevande calde e biscotti. “Quando i giovani incontrano queste ragazze, che hanno 20-22 anni, si salvano insieme – continua Bruno –, altrimenti i giovani possono prendere altre strade e finire per vedere in quelle ragazze per strada solo corpi da sfruttare”. 

L’associazione gestisce Casa Magdala, casa per l’ospitalità temporanea di giovani donne uscite da situazioni di violenza e sfruttamento, e offre alle donne anche l’accompagnamento necessario per raggiungere una propria autonomia atraverso formazione e lavoro. Aperta dal 20014 la casa ha accolto 14 ragazze. (lp)

© Riproduzione riservata Ricevi la Newsletter gratuita Home Page Scegli il tuo abbonamento Leggi le ultime news