Tratta: una veglia per ricordare Christina, uccisa in strada da un cliente
BOLOGNA – Il 29 novembre i volontari del progetto Non sei sola dell’Associazione Albero di Cirene organizzano una veglia di preghiera a Bologna per ricordare Christina Tepuru, giovane rumena uccisa in strada 7 anni fa per mano di un cliente. “Aveva 22 anni e una figlia di 2, le avevamo prospettato la possibilità di uscire ma poi è stata uccisa – racconta Marco Bruno dell’associazione – Dopo qualche giorno abbiamo organizzato una manifestazione nel luogo in cui è morta, abbiamo fermato il traffico per far riflettere su ciò che era accaduto, perché non si può morire di prostituzione”. Da allora, ogni novembre i volontari si ritrovano per ricordare Christina, “perché non succeda più e per ricordare che la violenza contro le ragazze di strada non è violenza di serie b”. Quest’anno l’appuntamento è alle 21 in via delle Serre, a Borgo Panigale. Sarà presente il vescovo di Bologna Matteo Zuppi e i rappresentanti delle comunità ortodosse del territorio.
Obiettivo dell’associazione è difendere le ragazze di strada dalla prostituzione coatta, aiutarle in caso di difficoltà e assisterle nella scelta di cambiare vita. “Lavoriamo molto sull’educazione e cerchiamo di avvicinare i giovani a queste tematiche – ha detto Bruno – La prima cosa che diciamo loro è di venire con noi, nelle uscite serali, di incontrare queste ragazze, di ascoltarle e guardarle negli occhi: solo così ci si può rendere conto della verità”. L’unità di strada esce 3 volte alla settimana in 3 zone della città, Borgo Panigale, Corticella e San Lazzaro, dove incontra soprattutto ragazze nigeriane. Dal 2010 si è ricostituito un gruppo che ogni mese incontra le ragazze provenienti dai Paesi dell’Europa dell’Est. L’uscita prevede un momento di dialogo e conoscenza, la condivisione di una preghiera e l’offerta di bevande calde e biscotti. “Quando i giovani incontrano queste ragazze, che hanno 20-22 anni, si salvano insieme – continua Bruno –, altrimenti i giovani possono prendere altre strade e finire per vedere in quelle ragazze per strada solo corpi da sfruttare”.
L’associazione gestisce Casa Magdala, casa per l’ospitalità temporanea di giovani donne uscite da situazioni di violenza e sfruttamento, e offre alle donne anche l’accompagnamento necessario per raggiungere una propria autonomia atraverso formazione e lavoro. Aperta dal 20014 la casa ha accolto 14 ragazze. (lp)