Volontariato, 20 anni di Cesvot: "Fieri del ruolo cruciale dei Csv in Italia"
FIRENZE - “Abbiamo appena vent’anni, ma siamo fieri di poter dire che in Italia i Centri di Servizio per il Volontariato hanno avuto ed hanno un ruolo cruciale nel consolidamento delle 44mila organizzazioni esistenti”. Sono parole di Federico Gelli, presidente di Cesvot, il Centro di servizio per il volontariato della Toscana che quest’anno, insieme ad altri Csv sparsi in tutta Italia, festeggia un anniversario importante proprio nell’anno della riforma del terzo settore.
Vent’anni che tradotti in numeri parlano chiaro, dal punto di vista del contributo del Cesvot al mondo del volontariato toscano. Dal 1997, infatti, Cesvot ha offerto alle oltre 3.400 associazioni di volontariato presenti nella regione più di 37mila servizi diversi, tra cui quasi 30mila di orientamento e consulenza. Cesvot ha inoltre sostenuto 753 progetti di intervento sociale, ha coinvolto 120mila giovani toscani, finanziato 2mila corsi di formazione a cui hanno partecipato 40mila volontari, sostenuto più di 2mila iniziative pubbliche del volontariato toscano, realizzato quasi 400 attività di animazione territoriale, pubblicato 129 volumi in 270mila copie e realizzate 700 trasmissioni radio per dare voce alle associazioni. Tra le iniziative, anche un servizio di assistenza al credito, grazie ad un fondo di garanzia di 2,5 milioni di euro che permette di avere crediti fino a 25 milioni di euro. Dal 2003 ad oggi, sono state 246 le domande presentate, di cui 208 quelle finanziate.
“A farci nascere è stato il bisogno delle associazioni, dei volontari e delle comunità - spiega Gelli -. Da un lato c’erano tante domande, anche piccole ed isolate. Sicuramente urgenti. Dall’altro c’era una promessa: sostenere le organizzazioni, offrire loro servizi, aiutarle a svolgere al meglio la loro missione, renderle più forti, sia singolarmente che come movimento. La promessa di dare loro una grande casa comune su cui poter contare. Siamo nati così vent’anni fa e proviamo oggi una grande soddisfazione per i risultati raggiunti e le relazioni create”.
Oggi al Cesvot aderiscono 3.415 associazioni di volontariato, ma il numero delle organizzazioni aderenti è cresciuto nel tempo passando, tra il 2001 e il 2016, da 2.321 a 3.415 (di cui 3.386 iscritte al Registro regionale del volontariato). A crescere nel tempo anche la loro partecipazione ad un bando o ad un servizio Cesvot: oggi sono più di 8 su dieci, circa 2,9mila sul totale, mentre nel 2003 erano 831 su più di 2,7mila associazioni. Un incremento, spiega Cesvot, avvertito soprattutto negli ultimi cinque anni.
Vent’anni in cui non sono mancate le difficoltà, come dimostrano le cifre altalenanti dei fondi a disposizione del centro. Se il 2007 è stato l’anno nel quale Cesvot ha potuto contare sul budget più alto con oltre 12 milioni di euro, da allora le entrate si sono progressivamente ridotte assestandosi dal 2014 tra i 2 e i 3 milioni di euro annui. “I vent’anni del Cesvot sono anche la storia del nostro paese - spiega Paolo Balli, direttore Cesvot -. Basti pensare alle vicende che hanno riguardato i finanziamenti delle fondazioni di origine bancaria e a quanto ha inciso il tema della crisi economico-finanziaria che ha colpito tutta Europa. Tuttavia, il Cesvot è riuscito a mantenere un suo baricentro, tenendo fermi quei punti su cui è stato fondato, cioè sostenere la solidarietà, promuovere la cittadinanza solidale e supportare le associazioni su tutto il territorio”.
A cambiare, negli anni, è stato anche il mondo delle associazioni e delle organizzazioni di volontariato. “Il volontariato toscano è stato oggetto di profonde trasformazioni - aggiunge Balli - e il Cesvot le ha monitorate e accompagnate. È cresciuto in termini numerici, in termini di importanza e di ruolo nel welfare territoriale della nostra regione. Sono stati cambiamenti positivi che hanno portato ad una crescita della professionalizzazione e della capacità di coinvolgimento nelle politiche locali”.
Dalla banca dati Cesvot risulta che più di sette organizzazioni su dieci operano in ambito sociale e sanitario, mentre la metà si occupa dei diritti di disabili, anziani e migranti. Dal 2011, invece, è cresciuto il numero di associazioni che si occupano di promozione culturale e tutela dei beni culturali, tutela dell’ambiente, promozione dell’intercultura e diritti dei migranti, protezione civile e volontariato internazionale. “Il volontario è il grande valore aggiunto della nostra società, sempre in prima linea per combattere le ingiustizie, per indicare soluzioni, per rendere concrete le risposte - spiega Gelli -. Il volontariato è ovunque, dall’ambiente alla protezione civile, dai musei alle persone fragili e sole. Non trascura i mali del mondo né il disagio della porta accanto. A volte è l’unica risposta e rimedia a carenze che vengono da lontano. I meriti che i volontari ogni giorno guadagnano sul campo sono il frutto della loro generosità ma sono anche il risultato delle capacità organizzative che, negli anni, le associazioni hanno acquisito”.