Pensioni invalidi civili, Anmic: “Non creare disparità, alzare il limite di reddito”
ROMA - Dopo la storica sentenza della Consulta - che ha dichiarato l’importo delle pensioni degli invalidi civili totali, ferme a 285,66 euro al mese, troppo basse per garantire “i bisogni primari della vita” e quindi incostituzionali - il Presidente del Consiglio Conte ha promesso ieri, rispondendo a un question time, di voler intervenire al più presto per aumentarle. “Apprezziamo con soddisfazione l’intervento tempestivo di Conte, – dichiara il presidente dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi civili (Anmic) Nazaro Pagano – Tuttavia occorre evidenziare subito che la sentenza della Corte costituzionale lascia purtroppo irrisolta la fondamentale questione del limite di reddito troppo basso che era previsto nel 2011 per gli invalidi civili al 100% dall’art. 38 della legge 448. L’aumento della pensione riguarderebbe infatti in tal modo solo gli invalidi civili totali, fra i 18 e i 60 anni, con redditi inferiori o pari a 6.713,98 euro su base annua. Una soglia reddituale che giudichiamo inaccettabile, perché troppo bassa e riteniamo che debba essere comunque parametrata al limite di reddito annuo di 16.984,79 euro previsto oggi per accedere alla pensione di invalidità. Inoltre chiediamo che l’incremento pensionistico riguardi anche coloro che hanno un grado di invalidità inferiore al 100%. Riteniamo dunque improcrastinabile – conclude Pagano – provvedere a un riordino complessivo che armonizzi e superi ogni ulteriore rischio di discriminazione nel sistema pensionistico assistenziale. Ormai non ci sono più scuse. Siano ora il Governo e il Parlamento ad assumersi le conseguenti responsabilità di porvi rimedio.”