1 ottobre 2014 ore: 15:43
Immigrazione

3 ottobre. Superstiti dal papa: “Emozione fortissima, su quella barca tanti amici”

Due dei superstiti che oggi incontrano il pontefice ricordano gli istanti seguenti la tragedia. Uno dei due, in particolare, deve tutto al coraggio di un pescatore di Lampedusa, Costantino. “Di lui parlerò a papa Francesco”
Guardia Costiera Tragedia di Lampedusa, 3 ottobre, i soccorsi

3 ottobre 2013. I soccorsi

ROMA – T. è tornato in Italia oggi, un anno dopo aver visto morire  tanti amici che come lui, si erano messi in mare per scappare dalla terribile dittatura eritrea. Ora la sua vita è altrove, in Svezia, dove si stanno per concludere le pratiche della sua richiesta d’asilo. Ma alla commemorazione del 3 ottobre a Lampedusa, della più grande strage del Mediterraneo, non poteva mancare. E oggi insieme a uno degli altri superstiti del naufragio, rimasto in Italia e accolto presso la comunità di Sant’Egidio di Roma,  racconta la sua emozione nell’incontrare questo pomeriggio, in udienza privata, papa Francesco. “A lui porteremo questo manifesto con i volti dei nostri compagni morti –dicono emozionati – ma parleremo anche di Costantino, il pescatore di Lampedusa che ci ha salvati e con cui siamo rimasti a stretto contatto”.

Uno dei due in particolare, deve tutto al coraggio di questo pescatore siciliano, che è riuscito a portarlo sulla sua barca negli attimi seguenti il terribile naufragio. “Mi sono salvato solo perché avevo i pantaloni- spiega – mentre gli altri avevano sulle gambe il combustibile e sfuggivano alla presa”. Dopo essere stato salvato da Costantino a Lampedusa, il ragazzo è stato portato a Palermo e poi a Roma, per ricevere accoglienza nella Comunità di Sant’Egidio. Oggi potrà incontrare il pontefice: "Al papa parlerò di questo amico siciliano ma anche dei tanti compagni di viaggio, che erano su quella barca, come Daal - dice indicando la foto di una giovane ragazza eritrea - che è morta insieme a tutta la sua famiglia". In tutto saranno 43, tra familiari delle vittime e superstiti, le persone che parteciperanno all'udienza privata con Francesco, fissata per le 16.

I due ragazzi, superstiti della strage del 3 ottobre, hanno partecipato questa mattina a Roma alla conferenza stampa organizzata da Mario Marazziti, deputato di Per l’Italia per rilanciare, in occasione dell’anniversario, proposte concrete per evitare nuove tragedie nel Mediterraneo. Innanzitutto quella di corridoi umanitari di ingresso, ma anche la creazione di un campo di accoglienza europeo con sede in Sicilia dove poter esaminare le proposte d'asilo, un intervento deciso in  Libia e, infine, l’istituzione di un'Agenzia europea per l'immigrazione, che operi dall'altra parte del Mediterraneo.

Sempre oggi, superstiti e  familiari, contattati dal Comitato 3 ottobre e dall’associazione Borderline-europe-de sono stati ricevuti al Viminale, dal prefetto Vittorio Piscitelli, per dare il via alle procedure di riconoscimento delle salme. I primi colloqui si sono svolti alla presenza di medici legali dell’Università degli Studi di Milano, con l’ausilio di operatori di polizia scientifica, di mediatori culturali e psicologi dell’Associazione “Psicologi per i Popoli-Federazione”. La procedura utilizzata prevede la visione, da parte dei familiari, del materiale documentale con i dati post mortem delle salme, già allestito in un archivio, da confrontare con gli eventuali dati prima del naufragio.  Nel caso il confronto porti ad un “sospetto di identità” saranno effettuati appositi riscontri con metodologia scientifica, individuata caso per caso. (ec)

 

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