22 giugno 2016 ore: 13:28
Disabilità

Rio 2016, Mattarella verso le Paralimpiadi: “Fate onore all’Italia”

Grande spazio al movimento paralimpico nell’intervento del presidente della Repubblica che ha consegnato il tricolore alle portabandiera olimpica e paralimpica: “Siete una sola squadra, lo sport è competizione e integrazione”
Paralimpiadi Rio 2016. Mattarella con Caironi e Pellegrini e Luca Pancalli

Luca Pancalli, il Presidente Sergio Mattarella e le atlete Martina Caironi e Federica Pellegrini

ROMA – “Vi auguro di vincere molte medaglie, ma saranno le vostre prestazioni e i vostri comportamenti a dare onore all’Italia”. Così il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha salutato oggi, nei giardini del Quirinale, le squadre degli atleti olimpici e paralimpici che prenderanno parte nel mese di agosto alle Olimpiadi e in quelle di settembre alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro. Un‘occasione per consegnare ufficialmente il tricolore alle due atlete scelte come portabandiera, Federica Pellegrini e Martina Caironi. Si valuta anche una possibile trasferta di Mattarella a Rio de Janeiro, in occasione della cerimonia di apertura delle Paralimpiadi, il 7 settembre.
 
- Grande attenzione al mondo paralimpico nell’intervento del capo dello Stato, che sottolinea come lo sport svolga un ruolo di “aggregazione” e “integrazione”: le vostre squadre – dice agli atleti - “sono una sola squadra, olimpica e paralimpica” e rappresentano la complessità e la diversità del nostro paese. L’auspicio del Capo dello Stato è che anche il paese diventi così, che formi una “squadra coesa” nelle sue “articolazioni tutte preziose”.
 
E a proposito di integrazione Mattarella ha ricordato le figure di sir Ludwig Guttman, che per primo individuò l’importanza dello sport per le persone disabili, e Antonio Maglio, “grande personaggio a cui si deve la prima Paralimpiade, quella di Roma 1960”. “Roma 1960 ha lasciato alla comunità internazionale il segno e un’impronta sullo sport mondiale con le prime Paralimpiadi, che oggi sono una realtà ufficiale ma che nel 1960 rappresentarono una scelta di avanguardia”. E Maglio fu un “vero precursore”. A partire dall’integrazione, i Giochi indicono sui luoghi in cui svolgono – dice Mattarella – e “mi auguro che l’orizzonte di Roma 2024, se avrà le condizioni per realizzarsi, possa perseguire obiettivi di questo rilievo sociale”. 
 
PANCALLI. "Se dovessi sintetizzare cinque parole delle riflessioni che voglio fare, evidenzierei emozione, passione, orgoglio, gratitudine e speranza. Ciascuno di questi atleti rappresenta un pezzo della famiglia paralimpica e sono talenti con la A maiuscola, e il sogno di ogni atleta è quello di recitare su quel palcoscenico”, dice il presidente del Comitato italiano paralimpico Luca Pancalli. “A Londra abbiamo vinto 28 medaglie, come gli atleti olimpici, ma con un oro in più, ma senza la passione non si otterrebbe nulla. L'orgoglio, io sono come Malagò, è quello di poter rappresentare questo pezzo della famiglia dello sport italiano”. E la consegna del tricolore è “l'istantanea più bella”, dice Pancalli, esprimendo “orgoglio” per “questa straordinaria consuetudine della consegna della bandiera italiana che si rinnova e fa crescere culturalmente il paese".
 
CAIRONI. La portabandiera paralimpica Martina Caironi porta “un grande augurio: non solo che il Comitato Paralimpico possa continuare a crescere, ma possa continuare ad emozionare e far battere i cuori, come sta battendo ora a me, di tutti gli atleti e degli spettatori, perché lo sport paralimpico forse ha in più di poter muovere certe emozioni nel profondo, perché noi atleti paralimpici superiamo prima una disabilità e poi dimostriamo al mondo che vogliamo fare sport, e il nostro corpo diventa bello e agile come gli atleti olimpici. Faccio un grosso in bocca al lupo a tutti gli atleti olimpici e paralimpici, come dice Federica Pellegrini siamo tutti la stessa famiglia". (ska)
 
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