6 marzo 2018 ore: 14:11
Società

8 marzo, campagna Cgil dell'Emilia-Romagna: moltiplicare le intese anti-molestie

Accordi sindacali contro molestie e violenza nei luoghi di lavoro "con tutte le associazioni datoriali della regione. Vogliamo che gli accordi e le dichiarazioni di inaccettabilita' di comportamenti molesti o violenti nei contesti lavorativi...

Bologna - Accordi sindacali contro molestie e violenza nei luoghi di lavoro "con tutte le associazioni datoriali della regione. Vogliamo che gli accordi e le dichiarazioni di inaccettabilita' di comportamenti molesti o violenti nei contesti lavorativi diventino un vero e proprio strumento di prevenzione attraverso un'informazione e una formazione specifica diffusa". E' l'impegno che la Cgil dell'Emilia-Romagna si prende in occasione della festa della donna. "Vogliamo che questi comportamenti dove si verificano siano denunciati e che le vittime siano tutelate sul luogo di lavoro, aiutate nelle scelte giuridico-legali e prese in carico nei percorsi di sostegno psicologico", spiega in una nota Antonella Raspadori, responsabile delle Politiche di genere nella segreteria della Cgil dell'Emilia-Romagna.

Lotta a molestie e violenza sono le priorita' di questo 8 marzo di Cgil-Cisl-Uil dell'Emilia-Romagna visti anche i dati Istat: in Italia un milione e 404.000 donne ha subito molestie fisiche o ricatti sessuali al lavoro, 425.000 negli ultimi tre anni. La maggioranza (quasi il 70%) ritiene gravi i ricatti subiti ma oltre l'80% delle vittime non ne ha parlato con nessuno sul posto di lavoro e le denunce sono pochissime. "Ancora una volta ci troviamo di fronte ad un fenomeno fortemente sommerso che non accenna a diminuire, e per la prima volta l'indagine Istat ha riguardato anche gli uomini", segnala il sindacato. L'anno scorso Cgil-Cisl-Uil dell'Emilia-Romagna hanno firmato un accordo con Confindustria, "ma bisogna fare di piu'". Di qui l'intento di estendere queste intese. Per la Cgil dell'Emilia-Romagna e' "una sfida importante e una priorita'" per "sconfiggere una cultura di sopraffazione e creare le migliori condizioni possibili di convivenza e relazione in ogni luogo di lavoro". (DIRE)

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