8 marzo 2017 ore: 11:15
Società

8 marzo. Donne che "non fanno una piega": arriva la stireria a domicilio

Si tratta di una stireria in cui lavorano le ragazze ospiti di una struttura gestita dalle Conferenze di San Vincenzo di Cuneo. Un’opportunità che permette alle donne in difficoltà di imparare un mestiere e di riprendere in mano la propria vita. Lo slogan? "Donne di ferro, non faranno una piega!"
Stireria San Vincenzo del Paoli
Stireria San Vincenzo del Paoli

- Donne “di ferro” lo sono davvero, perché temprate dalle difficoltà della vita, sono le ospiti della Casa Madre della Speranza di Cuneo, struttura gestita dalle Conferenze di San Vincenzo De Paoli, che fornisce un alloggio a ragazze che necessitano di essere accolte in situazione di emergenza o per un breve periodo. Oggi vogliono ricominciare, riscattarsi e dire grazie alla comunità che le ha accolte, fornendo un utile servizio: la stiratura della biancheria con presa e riconsegna a domicilio in Cuneo e dintorni.

“Sono donne di ferro, non faranno una piega!” è l’efficace e significativo slogan che pubblicizza un progetto nato per “aiutare le ospiti a recuperare la propria autonomia”. Il percorso avviato nel dicembre del 2016, prevede l’accompagnamento e la formazione al lavoro presso una lavanderia sociale, con lo scopo di realizzare una stireria aperta a tutti. Non è previsto un tariffario, l’attività si sostiene in base alle offerte che le persone richiedenti il servizio vogliono donare all’associazione. L’iniziativa dell’associazione Consiglio centrale della Società di San Vincenzo De Paoli è stata realizzata in collaborazione con il Servizio inserimenti lavorativi del Consorzio socio assistenziale del cuneese, e finanziata da: Fondazione CRC nell’ambito del “Bando emergenza povertà 2016”; Federazione nazionale Società di San Vincenzo De Paoli; Fondazione Cagnasso di Alba e privati sostenitori. Si può  richiedere il servizio al numero 340.4510513 o via E-mail: cuneo@sanvincenzoitalia.it. Trovare un’occupazione è sempre più difficile e lo è ancor più per mancanza di una qualifica specifica o di esperienze professionali significative “ma l’inattività rischia di generare una sensazione di impotenza che potrebbe spingere le donne a sentirsi incapaci di riprendere in mano la propria vita”.  (slup)

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