7 marzo 2014 ore: 14:56
Società

8 marzo: in Europa le donne studiano di più ma non trovano lavoro

Le cifre Eurostat. Il 40% delle giovani europee hanno ottenuto una laurea, i maschi sono il 32%. Più basso anche il tasso femminile di abbandono scolastico. Ma arrivati all’occupazione, le cose cambiano. Differenze salariali, Italia meglio della media Ue
Scuola, ragazza legge libro

ROMA - Le donne nell’Ue studiano di più ma lavorano meno degli uomini. A dirlo sono le ultime cifre rilasciate dall’Eurostat alla vigilia dell’8 marzo. I dati, relativi al 2012, indicano che il 40% delle giovani europee hanno ottenuto una laurea, mentre i giovani maschi a laurearsi sono stati il 32% (26,3% le donne e 17,2% gli uomini in Italia).
Le donne fanno meglio anche per quel che riguarda l’abbandono scolastico, col 10,9% (in Italia è al 14,5%) rispetto al 14,4% degli uomini (in Italia il dato è del 20,5%).

Eppure, a fronte di queste cifre in ambito di istruzione, il tasso di occupazione femminile nell’Ue a 28 è del 58,5%, mentre quello maschile è del 69,6%. E in questo indicatore l’Italia registra la seconda differenza più grande a livello europeo, con le donne occupate al 44,1% e gli uomini al 66,5%, preceduta solo da Malta. Come si può vedere, il nostro paese è di poco sotto alla media Ue per quanto riguarda l’occupazione maschile, mentre resta quasi quindici punti indietro per quella femminile.

Inoltre ben un terzo delle europee lavora part time (gli uomini a lavorare a tempo parziale sono solo otto su cento). In questo caso, però, può essere sorprendente il dato sulle maggiori differenze registrate nei Paesi Bassi, in Austria, in Germania e in Belgio, mentre una forchetta meno ampia c’è in Bulgaria, Romania, Slovacchia e Croazia. In italia la differenza è piuttosto in linea con il dato europeo, visto che le donne a lavorare part time sono il 31,0%, mentre gli uomini il 6,7%.

Come spiegazione di questa discrasia fra educazione delle donne e loro capacità di trovare un lavoro ci soccorre ancora l’Eurostat, che mostra come, nonostante quasi otto su dieci delle laureate in Ue siano donne, solo meno del 27% degli ingegneri appartengono al gentil sesso (in Italia la percentuale per le lauree di ingegneria per le donne sale al 33%). Le donne hanno scelto, per la stragrande maggioranza dei casi, corsi in formazione ed educazione (79,1% delle lauree totali in quest’ambito e addirittura 87,6% per quanto riguarda l’italia) e scienze sanitarie e sociali (76,1%, con le italiane al 67,6%). La quota di laureate in matematica, invece, è appena del 40,6% (in Italia facciamo leggermente meglio, col 53,9%).

Infine, notizia nota è quella sulle differenze nella retribuzione per uomini e donne, con il dato Ue al 16,7% e l’Italia che si comporta meno peggio di altri Stati, con una differenza del 6,7%, piazzandosi al quarto posto nella graduatoria della parità retributiva.
E oggi la Commissione Ue, che ha annunciato di aver raggiunto con un anno di anticipo i suoi obiettivi in merito a impiego delle donne nei suoi ranghi (ha rilasciato una raccomandazione per limitare le differenze in ambito di retribuzione con cui chiede agli Stati membri più trasparenza per chiudere il gap ancora esistente).
Per concludere con una curiosità su come le donne e gli uomini passano il loro tempo, secondo dati OCSE, le italiane ma anche gli italiani si curano molto della propria persona (compresa la quantità di ore passate a dormire e mangiare), secondi in questa speciale classifica solo ai francesi. (Maurizio Molinari)

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