8 marzo, Mattarella: la tenacia e il coraggio delle donne costruiscono la pace
La "meta' dell'Italia". Cosi' il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, parla delle donne durante la cerimonia al Quirinale per la Celebrazione dell'8 marzo. "Accogliendo voi al Quirinale- aggiunge- intendo accogliere la passione, le fatiche, i sogni, le amarezze e la gioia di tutte le donne italiane" che si adoperano con "faticosa azione" in favore di una societa' piu' equa, piu' accogliente, piu' solidale e piu' integrata". Il capo dello Stato sottolinea che quello femminile "e' un impegno il piu' delle volte silenzioso, che si svolge lontano dai riflettori, tra molti ostacoli, alcune incomprensioni e persino qualche pregiudizio che resiste contro ogni evidenza". Le donne, continua Mattarella, "danno alla societa' piu' di quanto ricevono in cambio" e "ciononostante, quella delle donne e' un'azione tenace, risoluta e paziente e, molto spesso, coraggiosa". Il presidente sottolinea che "coraggio, tenacia, pazienza e lungimiranza sono le caratteristiche necessarie per costruire la pace" e "le donne le possiedono". Per Mattarella "promuovere e difendere le donne, i loro diritti, la loro tutela, il loro lavoro, il loro inserimento nei processi decisionali significa aprire, concretamente, prospettive di pace".
"La voce delle donne spaventa i violenti, perche' evoca ed esprime pace". Lo dice il presidente ricordando Malala Yousafzai, Nobel a soli 17 anni per il suo impegno a favore dell'Istruzione dei bambini e delle donne e per la sua lotta contro il fanatismo religiosa. Quella di Malala, aggiunge il capo dello Stato, "e' una voce che dovrebbe essere amplificata, sostenuta e piu' ascoltata. Si tratta di un appello da rivolgere soprattutto all'altra meta' della popolazione italiana, quella maschile. Anche gli uomini devono sapersi mettere in discussione, rinunciare a ogni forma di riserva mentale. E soprattutto dobbiamo fornire un appoggio reale e incondizionato, nella lotta alle diseguaglianze, ai pregiudizi, alle discriminazioni e, a maggior ragione, quando si manifestano sopraffazione e violenza". "L'augurio che rivolgo oggi a tutte le donne italiane- conclude Mattarella- e' che la loro voce sia forte, compatta e ascoltata, nei quartieri, nelle citta' e nei palazzi delle istituzioni. È una voce autorevole e credibile, che non ha bisogno di alzare i toni, anche se alzarli, in alcuni casi, diventa l'unico modo per farsi sentire". (DIRE)