15 aprile 2015 ore: 12:23
Immigrazione

Lo sport, avanguardia di cittadinanza: sì allo “Ius soli” per i giovani atleti

Nonostante le resistenze della Lega, approvato alla Camera il ddl. Fossati: “Un altro steccato è caduto e lo sport ne è protagonista”. Patriarca. “Messe all’angolo le discriminazioni”. Carocci: "Primo passo verso la discussione sull’accesso alla cittadinanza". Barbieri (Forum terzo settore): "Il Senato lo approvi velocemente"
Jus soli e sport. Gruppo di giovani stranieri

ROMA - Con 422 voti a favore, 12 contrari e sei astenuti. Con questi numeri l'Aula della Camera ha approvato ieri sera il cosiddetto “ius soli sportivo”, ovvero la proposta di legge (“Disposizioni per favorire l'integrazione sociale dei minori stranieri residenti in Italia mediante l'ammissione nelle società sportive appartenenti alle federazioni nazionali, alle discipline associate o agli enti di promozione sportiva”), primo firmatario l'on. Molea (Sc, ma anche componente del Consiglio nazionale del Coni), che permette il tesseramento di minori stranieri residenti in Italia presso società sportive appartenenti alle federazioni nazionali riconosciute dal Coni, alle discipline associate o agli enti di promozione sportiva.

Cosa prevede. Il testo, che ora approda al Senato, prevede la possibilità di tesseramento per i minori di 18 anni che non sono cittadini italiani e che risultano regolarmente residenti nel territorio italiano da quando hanno compiuto almeno 10 anni. Di fatto lo “ius soli sportivo” con gli stranieri potranno accedere alle stesse procedure previste per i cittadini italiani. Limite per questi ultimi è l’indossare la maglia della nazionale, cosa per la quale bisogna rispettare le normative e l’iter oggi vigenti.
Un emendamento della Lega Nord, bocciato dall’Aula, prevedeva invece l’introduzione del tetto obbligatorio di almeno il 70% di atleti italiani nelle squadre professioniste e semi professioniste di ogni disciplina. 

- Le reazioni. Il via libera dell'Aula è stato salutato con un tweet dal neo ministro Graziano Delrio, che ha affermato: "Grande vittoria di civiltà". E sempre sui social, stavolta su Facebook, Edoardo Patriarca (Pd) ha aggiunto: “L’Italia apre allo ius soli sportivo e mette all’angolo le discriminazioni”.
Uno che di sport se ne intende, vale a dire Filippo Fossati (Pd), ex presidente Uisp, ha affermato: “Oggi un altro steccato è caduto e lo sport ne è protagonista: i minori stranieri residenti in Italia potranno essere tesserati e giocare in nazionale. Sono soddisfatto che il governo abbia accolto la mia sollecitazione di affiancare al riconoscimento del tesseramento sportivo societario anche quello di poter far parte delle selezioni nazionali di categoria, per le singole discipline sportive - prosegue Fossati - Si tratta di una esplicitazione niente affatto scontata che avrebbe potuto creare una fastidiosa discriminazione”.

Da parte sua, la deputata del Pd Mara Carocci, componente della Commissione Cultura della Camera dei Deputati , ha aggiunto: “Con l’approvazione del provvedimento per favorire l'integrazione sociale dei minori stranieri residenti in Italia tramite l'ammissione nelle società sportive, abbiamo compiuto un primo passo per recuperare l’assenza inspiegabile di una legge nazionale sullo ius soli sportivo”. E ha aggiunto: “L’assenza di una legge è fonte di discriminazione per chi è nato e cresciuto in Italia. Per questo – spiega la deputata democratica – è necessario rimuovere le regole e le procedure che impediscono il tesseramento nel passaggio dall’attività sportiva di base all’attività agonistica, in modo da permettere ai minori stranieri di coltivare il talento e, nello stesso tempo, confermare il valore di integrazione sociale dell’attività sportiva”.
“Se lo sport si fonda su valori educativi sociali e culturali essenziali, se è un importante fattore di accettazione delle differenze e di rispetto delle regole, non si può che sperare che questa proposta veda la luce, dopo il passaggio al Senato, con una ampia maggioranza. Auspichiamo – conclude Carocci – che si tratti di un primo passo verso l’apertura della discussione sull’accesso alla cittadinanza italiana dei minori stranieri stabilmente residenti nel nostro Paese”.

Esulta anche il mondo del non profit. Il portavoce del Forum nazionale del terzo settore, Pietro Barbieri, ha affermato: “Siamo soddisfatti per l’approvazione alla Camera della proposta di Legge che favorisce l’integrazione sociale dei minori stranieri residenti in Italia attraverso il tesseramento e l’ammissione nelle società sportive appartenenti alle federazioni nazionali, alle discipline associate o agli enti di promozione sportiva. Crediamo si tratti di un traguardo importante rispetto alla discussione sulla cittadinanza, che rafforza l’idea dello sport come strumento di inclusione sociale, capace di guardare oltre le differenze. Il nostro auspicio è che il successivo passaggio al Senato confermi rapidamente l’approvazione”.
Carlo Balestri, responsabile politiche internazionali e interculturalità Uisp: “E’ un primo importante passo in avanti; lo sport si dimostra fattore di integrazione sociale e facilitatore del raggiungimento della cittadinanza attraverso lo ius soli, che in futuro ci auguriamo possa diventare un riconoscimento giuridico effettivo e pieno”.
“La proposta di legge si inserisce nella direzione che l’Uisp ripete da tempo - continua -, ovvero il riconoscimento dello ius soli e della cittadinanza sportiva. La legge, quando verrà definitivamente approvata, può diventare uno stimolo e un orientamento per le Federazioni e per il Coni che saranno chiamati a recepirla nei propri regolamenti sportivi. Ci auguriamo che lo spirito generale della legge, che reputiamo indifferibile nei valori di civiltà e pari dignità, sia interpretato e applicato nella sua pienezza”.
Marco De Ponte, segretario generale di ActionAid Italia: “Lo sport è capace di guardare oltre le differenze e può rappresentare, al pari della scuola, un luogo di crescita e di inclusione sociale, soprattutto per bambini e ragazzi condannati, altrimenti, a rimanere in panchina”.
“Auspichiamo in una veloce approvazione da parte del Senato e nell’impegno costante di tutte le istituzioni che possono svolgere un ruolo nevralgico per la realizzazione di una vera integrazione del nostro Paese – conclude -, come le amministrazioni comunali, le federazioni sportive e realtà organizzative come il Coni, con il quale ActionAid ha stretto un'importante collaborazione in vista delle Olimpiadi 2016".

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