8 maggio 2023 ore: 13:23
Economia

​A Milano la povertà è donna e parla italiano, arabo, peruviano e ucraino

La foto della vulnerabilità nel capoluogo lombardo scattata dal progetto “Nessuno Escluso” di Emergency. Il 70% degli utenti sono donne e 1 su 4 è italiano
@Eleonora Stevani Eleonora Stevani 8

Il Progetto Nessuno Escluso di Emergency a Milano

ROMA – Donne e prevalentemente di nazionalità italiana ma anche marocchina, egiziana, peruviana, ucraina e romena. È il volto di chi si è rivolto nel 2022 al progetto Nessuno Escluso di Emergency a Milano, progetto pilota che si occupa del supporto di persone in difficoltà economica e sociale. Secondo il bilancio del progetto, nel capoluogo lombardo la crisi sociale accelerata dal periodo pandemico ha generato vulnerabilità che ancora non si sono risanate, mentre l’inflazione e l’aumento dei prezzi hanno acuito l’emergenza esclusione e povertà. Anche per questo a rivolgersi a Nessuno Escluso sono state per il 27% persone italiane, seguite da marocchini (15%), egiziani (14%), peruviani (9%), ucraini (7%), romeni (6%), ecuadoregni e cingalesi (entrambi circa 3%), filippini (2%). In altre parole, considerando gli utenti per nazionalità, gli italiani risultano il gruppo singolo più numeroso. Le donne hanno rappresentato il 70,3% delle persone prese in carico. Il reddito familiare medio degli utenti supportati dal programma sociale è stato pari a 750 euro al mese, una cifra del tutto insufficiente a sopravvivere in città.   

Il sostegno alimentare al primo posto

Nessuno Escluso – spiegano da Emergency – svolge, per ora a Milano, attività di ascolto, definizione dei bisogni e dei percorsi personalizzati, orientamento e supporto nell’accesso ai servizi, coordinamento con gli enti territoriali in grado di fornire risposte alle necessità degli utenti, monitoraggio sulla presa in carico da parte di servizi terzi e sull’efficacia dell’intervento. Il contributo alimentare costituisce la prima forma di aiuto richiesta, in seguito alla quale le persone che si rivolgono a Emergency vengono inserite in un programma di assistenza sociale più ampio con l’obiettivo di aiutare gli utenti a trovare soluzioni durature ai propri bisogni, a emanciparsi dal sostegno alimentare. La distribuzione dei pacchi è strutturata in cicli di 4 mesi, rinnovabili, durante i quali gli utenti sono affiancati in percorsi individuali specifici. Con questo intervento Emergency ha preso in carico nel capoluogo lombardo 1.380 nuclei familiari per un totale di 5.382 persone e 27.636 pacchi distribuiti (tra alimentari e igiene). La maggior parte degli utenti ha fatto richiesta innanzitutto del pacco alimentare per poi chiedere supporto nella ricerca di un lavoro stabile (814 utenti) e una casa (522), della regolarizzazione dei documenti (461), dell’aiuto per ottenere sussidi come il reddito di cittadinanza e prestazioni sociali (407), prestazioni sanitarie (385) e altre prestazioni come il dopo scuola e la scuola di italiano (273).   

Le richieste degli italiani

Tra le persone italiane che si sono rivolte a Emergency le priorità dei bisogni sono in parte differenti: tra loro 337 hanno fatto richieste di supporto per l’area sociale (relative tra l’altro a cibo, docce, servizi sociali, pratiche per l’invalidità o morosità incolpevole sulle spese abitative), 179 per quella lavorativa, 135 per l’area abitativa, 133 per sussidi e prestazioni sociali, 105 per l’area sanitaria e 61 per quella amministrativa come l’ottenimento dello Spid o la certificazione Isee. Complessivamente 165 persone, di cui 53 italiani, hanno chiesto supporto per ottenere il reddito di cittadinanza. “Sono nata a Milano, ho 35 anni e vivo con mia madre in una casa popolare. Nel 2020 avevo un lavoro con cui contribuivo alle spese di casa, la pensione di mia madre non è mai bastata da sola a pagare le bollette e le spese. Poi con la crisi legata alla pandemia mi sono ritrovata disoccupata – racconta A. R.  che si è rivolta a Nessuno Escluso -. Emergency mi ha aiutato in quel momento di difficoltà con pacchi alimentari e di prodotti per igiene e a trovare un lavoro stabile. Ora guadagno abbastanza per non aver più bisogno del contributo di cibo, è stato bello avvisare gli operatori che potevano dare a qualcun altro quell’aiuto.” 

Cittadini stranieri, il problema dei documenti

Tra coloro che si rivolgono al progetto Nessuno Escluso ci sono cittadini non UE con permesso di soggiorno (55,83%) e italiani (27%), mentre le persone senza permesso di soggiorno sono circa il 6% sia tra chi proviene da Paesi europei sia tra quanti sono di Paesi extra europei.  Vengo dal Marocco. Vivo con mio marito e con due figli piccoli nel quartiere San Siro a Milano. Vengo a prendere il pacco alimentare che Emergency distribuisce a Primaticcio nell’Istituto pedagogico della resistenza. L’associazione mi ha aiutata anche a iscrivere i figli a scuola e al doposcuola, così ho il tempo per fare un lavoro part time. Il suo supporto è stato centrale per superare il momento più duro della crisi”, è la testimonianza di M.E., donna presa in carico da Nessuno Escluso. Un dato che stupisce è la difficoltà per molte persone di ottenere l’iscrizione anagrafica nel capoluogo milanese, nonostante vivano e lavorino da anni a Milano, commentano da Emergency. Succede per mancanza di documenti in regola, o a causa di un lavoro precario e irregolare oppure ancora di un affitto in nero. La metà delle persone incontrate dagli operatori di Nessuno Escluso non ha, o non ha mai avuto, la residenza e questo aumenta la vulnerabilità e limita le possibilità di emancipazione. Proprio la residenza rappresenta, infatti, il principale ‘lasciapassare’ per accedere ai servizi territoriali, dal nido alla mensa scolastica fino alle graduatorie per una casa popolare. 

Un progetto che nasce durante la pandemia

“Nessuno Escluso è nato dall’evoluzione di un intervento avviato nella fase più dura della pandemia nel 2020, con il quale Emergency ha supportato oltre 20.000 persone nel Paese distribuendo pacchi alimentari e prodotti per l’igiene personale e della casa. Al termine della pandemia tante, troppe persone erano rimaste in situazioni di fragilità - spiega il coordinatore di Nessuno Escluso Marco Latrecchina –. Abbiamo quindi attivato questo progetto pilota a Milano con l’obiettivo di garantire alle persone vulnerabili un accesso equo e inclusivo alla rete territoriale di servizi di assistenza socio-sanitaria. Lavoriamo soprattutto perché queste persone abbiano strumenti e opportunità: un lavoro dignitoso, soluzioni abitative stabili, accesso alle prestazioni sociali esistenti. Non è facile: frammentazione dei servizi e barriere amministrative rendono difficile, a volte impossibile trovare soluzioni di autonomia e di emancipazione. Queste sono diseguaglianze e discriminazioni di fatto, superarle o almeno attenuarle è la nostra lotta, in Italia come all’estero. Partiamo da questa esperienza per capire la fattibilità della realizzazione di progetti analoghi in altre città”. 

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