“A Rasuwa si torna a scuola”, l’Emilia-Romagna sostiene la ricostruzione in Nepal
BOLOGNA – Un aiuto concreto alla popolazione del Nepal, devastato dal terremoto lo scorso 25 aprile. È quello annunciato dalla Regione in occasione del terzo anniversario del sisma che ha colpito l’Emilia nel maggio del 2012. Grazie alla normativa regionale sulla cooperazione internazionale (legge 12/2002), che consente di intervenire in iniziative straordinarie per sostenere i Paesi colpiti da eventi eccezionali causati da calamità, l’Emilia-Romagna ha stanziato 68 mila euro per finanziare “A Rasuwa si torna a scuola”. Il progetto – portato avanti dalla ong bolognese Gvc insieme ad Asia onlus e al dipartimento dell’educazione del Paese – ha l’obiettivo di sostenere il sistema scolastico per la ripresa delle attività educative, interrotte dal terremoto, di bambini e ragazzi del distretto di Rasuwa. Beneficiari del progetto saranno i 1.520 studenti tra i 6 e i 15 anni del Village development committee di Yarsa e Saramthali, i loro 76 insegnanti e altro personale scolastico. “Questo è un progetto dal valore non solo simbolico ma di solidarietà concreta – ha detto Elisabetta Gualmini, vice presidente e assessore a Welfare e Politiche abitative della Regione Emilia-Romagna – : abbiamo ricevuto grande solidarietà in occasione del sisma che ha colpito il nostro territorio nel 2012, per questo abbiamo deciso di portare la nostra al Nepal. Speriamo che a questo intervento istituzionale si affianchi anche la solidarietà da parte della società civile”.
Il terremoto che ha colpito il Nepal lo scorso 25 aprile e le successive scosse ha provocato la morte di oltre 8 mila persone e la distruzione totale o parziale di quasi 600 mila abitazioni. Hanno subito ingenti danni anche le strutture pubbliche dei 5 distretti più vicini all’epicentro, tra cui Gorkha, Sindhupalchowk, Nuwakot e Rasuwa. Quest’ultimo è il distretto scelto da Gvc e Asia per l’intervento. Si tratta di un’area di 1.544 km quadrati prevalentemente montuosa, con oltre il 35% del territorio sopra i 5.000 metri, in cui abitano 43.300 persone (dati censimento 2011) distribuite in villaggi piccoli e isolati di difficile accesso e in cui le condizioni di vita erano molto modeste anche prima del terremoto. Il sisma del 25 aprile ha provocato la morte di quasi 500 persone e oltre 1.000 feriti nella zona e la distruzione di circa il 95% delle case. Delle oltre 184 scuole pubbliche presenti nel distretto, sono 98 quelle distrutte o inutilizzabili. I dati governativi ufficiali parlano di 9.962 studenti nell’intero distretto che non hanno più accesso a una struttura scolastica e di oltre 350 insegnanti che non avranno uno spazio sicuro e appropriato il 28 maggio 2015, data fissata per la riapertura delle scuole.
Il progetto “A Rasuwa si torna a scuola” è un’intervento di emergenza per consentire la ripresa delle attività educative e formative con l’allestimento di 19 scuole temporanee (provviste di materiale didattico) in grado di ospitare circa 80 studenti ciascuna, così da garantire i servizi scolastici a poco più di 1.500 bambini delle comunità di Saramthali e Yarsa, due realtà duramente colpite dal terremoto, abitate da circa 8 mila persone e scarsamente raggiungibili in cui sono andate distrutte 19 scuole frequentate da poco meno di 3 mila studenti. Indirettamente potranno beneficiare di questo intervento anche le 760 famiglie (3.800 persone circa) i cui figli frequentano le 19 scuole temporanee. La manodopera per la costruzione delle scuole sarà reclutata in loco e pagata direttamente così da permettere un minimo di ripresa economica dell’area. Le strutture saranno ‘leggere’ e allestite in modo da assicurare la sicurezza di studenti e insegnanti di fronte allo sciame sismico di assestamento e saranno adeguate anche per reggere le forti piogge monsoniche dei prossimi 3 mesi. Verranno dotate di servizi igienici e di ‘hand wash facilities’ oltre che di prodotti per la prima igiene e la potabilizzazione dell’acqua. (lp – Dino Collazzo)