“Aggiornare il nomenclatore tariffario”: Lorenzin risponde a un malato di Sla
ROMA – Chiede la sostituzione dell’imbracatura steccata, indispensabile per spostarsi dal letto alla carrozzina tramite il sollevatore: ma l’azienda sanitaria gli chiede 150 euro di contributo aggiuntivo. Per questo, estenuato dalla lunga trafila burocratica fatta di richieste e visite mediche, Orazio Tona, malato di Sla, si rivolge infine al Movimento difesa del cittadino e, tramite questo, al ministero della Salute. La sostituzione del presidio è infatti necessaria, visto che “quello giunto a casa non solo è diverso da quello ordinato – spiega il Mdc - ma è addirittura inutilizzabile, in quanto adatto solo alle dimensioni di un bambino, non certo a una persona adulta, atrofizzata, che non può stare dritta in posizione, alta un metro e ottantacinque cm e del peso di quasi 100 kg”.
L’azienda sanitaria di Ragusa, però, non vuole sentir ragioni: “appellandosi alla norma del nomenclatore tariffario, aggiornato vent’anni fa e che secondo la loro interpretazione prevede solo l’imbracatura ad amaca e non quella steccata, rifiuta la richiesta, non considerando l’evidenza del rischio di caduta. L’unica possibilità per il malato? Avvalersi di un incentivo di 45,00 euro, pagando i restanti 150,00. Un esborso di denaro non indifferente per godere di un diritto e che non tutti si possono permettere”.
Ora, la risposta della direzione generale del ministero dà ragione a Tona, convenendo sulla “necessità di procedere all’aggiornamento della disciplina dell’assistenza protesica e a una efficace manutenzione degli elenchi del nomenclatore delle protesi”. Il ministero punta però anche il dito contro la rigidità dell’azienda sanitaria nell’interpretazione e l’applicazione delle norme: “se lo specialista, accertate le condizioni cliniche dell’assistito, redige la prescrizione segnalando la necessità dell’aggiuntivo, l’Asp competente ne deve autorizzare la fornitura”.
Il Mdc coglie l’0occasione per rilanciare “l’importanza di agire sul Sistema sanitario nazionale e sulle sue articolazioni regionali e locali attraverso maggiori controlli sul rispetto e la piena applicabilità delle leggi. Ci auguriamo che resti viva l’attenzione delle istituzioni su un problema così grande che riguarda la nostra sanità e siano incentivate le azioni a tutela dei nostri malati”.