"Anche lei voleva una vita normale". Ricordo di Mariana, la donna rom morta in strada
MILANO - "Anche lei avrebbe voluto una vita normale": lo ripete spesso Curabia Pana nel ricordare la cugina Mariana, la donna rom morta la notte del 28 maggio, di fronte al Centro di emergenza sociale (Ces) di via Sacile a Milano. Curabia è una mediatrice culturale e vive nel Ces. Ha passato l'infanzia con Mariana. Hanno frequentato le stesse scuole. "Mariana è arrivata alla terza media. Poi ha dovuto lasciare. La sua famiglia era troppo povera". La vita le ha divise. Curabia ha cercato di costruirsi una vita in Italia. "Mariana invece ci veniva solo periodicamente per chiedere l'elemosina". Potrà sembrare strano, ma per i rom le condizioni di vita in Romania sono così dure, che risulta conveniente venire in Italia e passare qualche mese agli angoli delle strade. Con quello che riescono a raccogliere, ripagano il viaggio e ne avanza per dare una boccata d'ossigeno al bilancio familiare. "Basta anche solo inviare 100 euro al mese, è i figli non muoiono di fame", sottolinea Curabia. Nei giorni successivi alla sua morte, il nome di Mariana non compare nelle poche e brevi cronache dei giornali e nei comunicati stampa delle associazioni. Lei è solo "la donna rom". "Ma io vorrei che a Mariana venisse dedicato il Ces o comunque qualche centro nel quale ci si occupa di integrazione dei rom. Vorrei che ci si ricordasse di lei, del suo nome - aggiunge la cugina -. C'è molto pregiudizio verso i rom, ma al di là di tutto, siamo persone. Non si può dimenticare Mariana e come è morta. Lì fuori dai cancelli del Ces, su un materasso. Cosa pensate? Che fosse contenta di vivere d'elemosina? Anche lei avrebbe voluto una vita normale. Ma chi dà lavoro a un rom? Chi ha il coraggio di spezzare per primo questa catena del pregiudizio?".
Oltre ad essere cardiopatica, Mariana soffriva di attacchi di epilessia. "Ma cercava di non dirlo a nessuno - aggiunge Curabia -. Per la cultura rom l'epilessia è un castigo che colpisce le persone che tradiscono. C'è molta ignoranza, purtroppo. E così che è epilettico finisce per tenere nascosta la sua condizione. Un'assurdità". Mariana è stata sepolta nella sua città, Valcea, dove vivono anche suo marito e i loro quattro figli. "Abbiamo fatto una colletta per far rientrare la salma dall'Italia. Ciascuno ha dato quel che ha potuto". (dp)