"Appuntamenti al buio" al Parlamento Ue, per capire le difficoltà delle persone cieche
BRUXELLES - 11 novembre 2014. Un appuntamento al buio coi parlamentari europei per far capire loro quante difficoltà, ancora oggi, gli oltre trenta milioni di non vedenti e ipovedenti che vivono in Europa sperimentano per usufruire di beni e servizi che per il comune cittadino normodotato appaiono scontati. L’idea, alquanto originale, è della European Blind Union, il network che riunisce le organizzazioni di ciechi e persone con difficoltà di vista nell’Ue.
- In una due giorni a Bruxelles, gli eurodeputati avranno la possibilità di incontrare in Parlamento, con veri e propri speed date (o speed blind date, un termine coniato dall’EBU per giocare con le parole "speed date", o appuntamento veloce, e "blind date", o appuntamento al buio) dei non vedenti che mostreranno loro alcune delle situazioni difficili e dei servizi inaccessibili contro cui un cieco si trova a dover lottare nella routine quotidiana.
In una relazione chiamata "Access Denied" ("Accesso negato", l’espressione è presa in prestito dal campo dell’informatica), la European Blind Union denuncia come siano ancora tanti gli ambiti dove il pieno accesso a beni e servizi resta una chimera: elettrodomestici come forni a micro onde, lavastoviglie e lavatrici scarsamente o per nulla utilizzabili da chi non vede, televisori e lettori dvd senza menu vocalizzati, bancomat e macchinette per fare i biglietti dei treni senza la possibilità di attivare una voce che guidi il non vedente durante il prelevamento o l’acquisto del biglietto, siti di home banking o che forniscono servizi sanitari inaccessibili... Questi sono solo alcuni degli ostacoli che il network ha rilevato e che i non vedenti faranno presente oggi agli eurodeputati, coinvolgendoli in esperimenti pratici per permettere ai parlamentari di capire com’è vivere anche solo cinque minuti senza la possibilità di usare gli occhi.
La relazione dell’EBU rileva come, paradossalmente, anche i siti della stessa Commissione Europea e del Consiglio Europeo siano rispettivamente poco e per nulla accessibili per ciechi e ipovedenti.
“E’ tempo che l’Unione Europea metta la sua casa in ordine”, ha spiegato il presidente dell’Unione Europea dei Ciechi Wolfgang Angermann, giocando sulla metafora secondo cui per un non vedente, data l’inaccessibilità della stragrande maggior parte degli elettrodomestici, curarsi della propria casa è spesso un compito difficile.
“La Commissione, a gennaio 2011 - ha proseguito Angermann - aveva promesso un atto legislativo vincolante a livello europeo per rimuovere le barriere che i ciechi si trovano ad affrontare quando vogliono accedere alle informazioni, quando vogliono viaggiare e quando usano beni e servizi. Per ora questa promessa è rimasta lettera morta. Speriamo che la nuova Commissione cambi rotta e smetta di ignorare i bisogni dei non vedenti europei”. (Maurizio Molinari)