3 marzo 2014 ore: 15:04
Società

“Architetture resistenti”, una guida a fumetti

Dal Parco archeologico di Selinunte al Giardino degli incontri del Carcere di Sollicciano; dalla Risiera di San Sabba allo stabilimento Olivetti di Pozzuoli. Un viaggio alla scoperta di piccoli patrimoni dal grande valore civico e sociale
Architetture resistenti - fumetto 1
Architetture resistenti - fumetto 1

BOLOGNA - “Militanti, coraggiose, visionarie. Costruite da architetti poco conosciuti che le hanno volute con ostinazione e dedizione. Celebrano la voglia di resistere al fascismo, all’ingiustizia, alla speculazione, all’economia selvaggia, all’incultura, alla barbarie e alla devastazione ambientale”. Sono le ‘architetture resistenti’ nelle parole dei protagonisti dell’omonimo fumetto realizzato da Raul Pantaleo (architetto e co-fondatore dello studio Tamassociati) e Luca Molinari (storico e curatore d’architetture) con i disegni di Marta Gerardi, pubblicato da Becco Giallo. “L’architettura è un bene comune, tutti noi viviamo, soffriamo, beneficiamo dell’architettura”, dice Pantaleo che richiama il ruolo sociale dell’architettura. E il libro è una sorta di ‘guida’ a fumetti attraverso alcuni luoghi “dal grande valore civico e sociale” per “far capire che c’è un’architettura civica, e far crescere una cultura della quotidianità della qualità urbana”, afferma.

 

Architetture resistenti - fumetto 2

A condurci in questo viaggio attraverso l’Italia delle “architetture resistenti” sono Beni, giornalista a cui è stata affidata una rubrica sull’architettura, il fidanzato architetto Zò e lo studioso Luca. Si parte dal Parco archeologico di Selinunte (Trapani), progettato negli anni Ottanta da Franco Minissi, con Pietro Porcinai e Matteo Arena, e dall’opera paesaggistica realizzata da Porcinai: un imponente argine di terra, ricoperto da vegetazione mediterranea, messo a protezione del parco. Una barriera contro la barbarie e la speculazione edilizia. Il viaggio prosegue con la Risiera di San Sabba a Trieste, l’unico lager con forno crematorio in territorio italiano e, in precedenza, opificio. Il monumento, realizzato da Romano Boico, è stato inaugurato nel 1975. E poi lo stabilimento Olivetti di Pozzuoli di Luigi Cosenza, l’Auditorium del Parco progettato da Renzo Piano all’Aquila, il Museo della memoria di Ustica a Bologna (Christian Boltanski), il giardino degli incontri di Giovanni Michelucci all’interno del carcere di Sollicciano a Firenze, i collegi universitari di Urbino progettati da Giancarlo De Carlo. Ma l’elenco è molto più lungo. “Quelli che abbiamo scelto sono un po’ i nostri luoghi dell’anima, quelli che abbiamo attraversto nella nostra esperienza di lavoro – continua Pantaleo – Sono anche luoghi poco noti, ma con una grande qualità non solo architettonica, ma sociale. Piccoli patrimoni che tutti, non sono gli architetti, dovrebbero riscoprire”. (lp) 

Architetture resistenti - San Sabba