10 giugno 2016 ore: 16:22
Immigrazione

"Ascolto il tuo cuore, città": il teatro fatto da migranti, richiedenti asilo e rifugiati

Al via la rassegna estiva della compagnia teatrale Cantieri Meticci. Oltre 100 persone coinvolte, tra italiani, migranti, richiedenti asilo e rifugiati, per portare il teatro in luoghi insoliti: esplorazioni della città in tutte le sue anime tra moschee, chiese, centri d’accoglienza e vecchie cabine telefoniche
Ascolta il tuo cuore. mostra

BOLOGNA - Portare il teatro e l’arte in luoghi inaspettati, di solito adibiti ad altri scopi. È questa l’idea della rassegna estiva “Ascolto il tuo cuore, città. Esplorazioni artistiche di una città che cambia” firmata da Cantieri Meticci, compagnia teatrale che riunisce artisti provenienti da oltre 20 Paesi differenti. La rassegna è il frutto del lavoro svolto dallo scorso ottobre con italiani, migranti, richiedenti asilo e rifugiati nell’ambito dei laboratori teatrali del progetto Quartieri Teatrali sostenuto da Asp Città di Bologna e Sprar e fa parte di “bè bolognaestate” 2016, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune.

Dopo mesi di ricerche, laboratori, interviste in 4 quartieri bolognesi, si è andata creando una drammaturgia che raccoglie le voci e i racconti sia dei cittadini che da tanto tempo abitano i territori sia di migranti da poco arrivati in città. “L’obiettivo artistico è quello di restituire la pluralità di visioni che attraversano i nostri quartieri e di intrecciare nuovamente un rapporto forte tra il fare teatrale e contesti che rischiano invece di essere tagliati fuori dai circuiti culturali ufficiali”, spiega Pietro Floridia, direttore artistico di Cantieri Meticci. Mercati, moschee, case private, negozi di artigiani, studentati, centri di accoglienza, cabine telefoniche, bar e tanti altri luoghi, nella fase di ricerca e di prove, sono stati trasformati in porte di accesso a pratiche artistiche per moltissime persone. “Questi stessi, inusuali, posti, nei giorni della rassegna diverranno i “palcoscenici” in cui fruire delle performance che avranno la forma di esplorazioni in bicicletta, ma per molte tappe anche a piedi”, continua. Guidati da attori di Cantieri Meticci, gli spettatori penetreranno in 10 luoghi diversi di ciascun quartiere, dove si troveranno di fronte a coreografie, scene teatrali, racconti sia di attori che degli stessi abitanti del rione coinvolti nel farne rivivere le atmosfere. Ogni esplorazione si concluderà  in un ritrovo finale accompagnato da un piccolo rinfresco e musica dal vivo.

Primo appuntamento, sabato 11 giugno: esplorazione a partire dall’ex residence Galaxy, spazio messo a disposizione lo scorso ottobre per accogliere famiglie in difficoltà, una delle misure più recenti per rispondere all’emergenza abitativa. In caso di pioggia il punto d’incontro sarà via Gorki 6, nuova sede della compagnia teatrale. Domenica 12, invece, si partirà dalla Chiesa della Santissima Annunziata di Porta San Mamolo. Il 18, appuntamento in piazza dei Colori, mentre il 19 al Circolo il Casalone. “Gastronomade” sarà lo spettacolo di chiusura e andrà in scena il 20 giugno in occasione della Giornata del Rifugiato. A Villa Aldini, struttura di seconda accoglienza, Cantieri Meticci metterà in scena un viaggio attraverso racconti di cibo, installazioni artistiche, musica dal vivo e danze dal mondo.

“In tutti abbiamo coinvolto oltre cento persone, tra rifugiati e non – spiega Floridia –. Ci piacerebbe che questa fosse la prima tappa di un percorso che porti alla nascita di compagnie stabili: una per ogni quartiere, o addirittura una per ogni rione. Ci sono così tanti saperi: basta ascoltarli”. (Ambra Notari)

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