9 aprile 2013 ore: 13:10
Economia

"Basta alimenti in discarica", Imola apre una nuova frontiera

BELLE IMPRESE. Ridurre lo spreco dei prodotti alimentari, recuperando quelli altrimenti destinati alla discarica e usarli per sfamare gli animali e, allo stesso tempo, favorendo il riciclo dei contenitori. E' l'obiettivo del progetto di ricerca "Sort", a.

Bologna - Ridurre lo spreco dei prodotti alimentari, recuperando quelli altrimenti destinati alla discarica e usarli per sfamare gli animali e, allo stesso tempo, favorendo il riciclo dei contenitori. E' l'obiettivo del progetto di ricerca "Sort", al momento unico al mondo di questo genere, che verra' sperimentato a Imola nell'ambito del programma "Smart cities and social innovation" promosso dal ministero dell'Universita' e della Ricerca: su migliaia di candidature il progetto di Imola e' arrivato ottavo con 92 punti su 100, attivando un contributo di 18,5 milioni di euro. L'idea, redatta dalla Gts consulting di Messina, prevede la partecipazione di sei imprese: la Sacmi e la Plastic sort di Imola, l'Alfacod di San Lazzaro e la Curti di Castel Bolognese in provincia di Bologna, la Future space di Roma e la Selex Elsag di Genova.

Tre, inoltre, le Universita' coinvolte: Ferrara, Parma e Bologna. Il progetto punta a creare tecnologie e modelli operativi per lo "spacchettamento" dei cibi, per un'organizzazione piu' efficiente delle scorte nella grande distribuzione e per il tracciamento dei prodotti sprecati. In una fase di "impoverimento e scarsita' di risorse come quello attuale- sottolinea in conferenza stampa il direttore generale di Sacmi, Pietro Cassani- lo spreco alimentare non puo' continuare": si parla, nel mondo occidentale, di 180 chilogrammi pro capite di cibo buttato ogni anno. Il contributo statale e' per il 25-30% a fondo perduto, il resto e' per il 90% a tasso agevolato e per il 10% a tasso ordinario: ma il progetto "lo realizzeremo comunque- assicura Cassani- indipendentemente dal contributo".

L'iniziativa, del resto, "si inserisce in una filosofia che e' nostra da sempre- aggiunge il presidente del colosso cooperativo, Domenico Olivieri- cioe' cercare di cogliere i bisogni della gente e dare risposte, con un faro illuminante che e' quello di creare opportunita' di lavoro visto che oggi ce n'e' un bisogno terribile sia a livello nazionale che sul nostro territorio". Dei cibi scartati "nessuno si occupa" e ad oggi "una macchina per lo spacchettamento non esiste", sottolinea Giuseppe Galata' della Gts: per "Sort" si apre potenzialmente "un mercato mondiale, perche' attualmente non esiste niente del genere".

Oltre alla macchina per tornare a dividere il cibo dagli imballaggi, su cui si impegnera' la Sacmi, un altro tassello fondamentale sara' quello costituito dai "cassonetti intelligenti" a cui dovra' provvedere la Curti: refrigerati, autonomi dal punto di vista energetico, in grado di riconoscere il cibo conferito e di segnalare il momento in cui e' necessario prelevarlo. Mettendo insieme tanti soggetti diversi, commenta l'amministratore delegato Alessandro Curti, "finalmente si riesce a trovare una soluzione per un problema comune a tutti". Infine Stefano Cassani della Plastic sort, vincitore del premio per le start up promosso da Unicredit e Confindustria, contribuira' con la sua macchina specializzata nella separazione delle diverse materie plastiche: il progetto, cosi', raccogliera' "la sfida di valorizzare sia il contenuto che i contenitori".

Passando alle Universita', i tre Atenei coinvolti sono tutti emiliano-romagnoli: "E' la dimostrazione del fatto che le Universita' della nostra regione, gia' da alcuni anni- sottolinea Cesare Stefanelli, professore di Ingegneria a Ferrara- per fortuna hanno capito quanto e' fondamentale il rapporto con le aziende del territorio". La road map del progetto prevede di completare un prototipo dell'impianto entro il 2015, che verra' installato a Imola per la sperimentazione.

Quello presentato oggi "e' un progetto di grande innovazione", commenta il sindaco di Imola, Daniele Manca, che "si colloca dentro una trasformazione strutturale ed epocale del ruolo delle municipalita'", chiamate sempre di piu' "ad aggredire le risorse europee e costruire nuove filiere". L'idea di "Sort", inoltre, punta a frenare "un consumismo fine a se' stesso che non e' piu' sostenibile", aggiunge Manca, perche' genera "costi in piu' per le famiglie ed enormi disuguaglianze". L'innovazione che verra' sperimentata a Imola, dunque, rappresenta "un grande esempio di come si possono creare sinergie significative tra imprese, Universita' ed enti pubblici", conclude Manca, che gia' sogna di "far valere il nostro peso in Hera", una volta che il progetto sara' operativo, per coinvolgere la multiutility ed intervenire sul modello di raccolta dei rifiuti.

(DIRE)

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