11 novembre 2015 ore: 15:38
Non profit

"Basta muri e frontiere": la resistenza del Mediterraneo

Evento promosso da Primalepersone e Adifd, in collaborazione con comune e università di Palermo. Il docente Fulvio Vassallo Paleologo: "Per costruire insieme un'alternativa di pace, integrazione e giustizia sociale ed ambientale"
Pace e diritti nel Mediterraneo

PALERMO - Un confronto sui grandi temi aperti dell'immigrazione e dell'ambiente nel quadro della salvaguardia dei diritti della pace e dei diritti nel Mediterraneo. Con questo obiettivo parte domani "Pace e diritti nel Mediterraneo" due giorni di conferenze e dibattiti in programma domani e il 13 novembre, organizzato da Primalepersone ed Adif in collaborazione con comune e università di Palermo.

"Vogliamo mettere al centro la pace e la possibilità che le persone possano spostarsi liberamente nel Mediterraneo in tutte le direzioni per cercare lavoro e anche la salvezza in fuga da guerra e violenze. L'intento è quello di costruire un punto di vista comune che lanci anche proposte operative concrete tra le diverse soggettività attive a vario titolo - spiega Fulvio Vassallo Paleologo - che sia alternativo a quello dei muri, dei respingimenti, delle guerre e al contempo ricercando un'interfaccia di dialogo con il Parlamento europeo. Un modo per cercare di programmare insieme un'alternativa di pace, integrazione e giustizia sociale ed ambientale, quanto mai attuali nei giorni delle più imponenti esercitazioni militari nel mediterraneo dal dopoguerra, e del prossimo vertice EU a Malta sui migranti". "La Sicilia rimane sempre terra di frontiera e, anche se in certi momenti come questo il flusso diminuisce, non dobbiamo pensare che il problema non ci sia più. Purtroppo nell'Isola abbiamo gli Hotspot dove le persone vengono trattenute al di fuori dei termini di legge perchè gli indirizzi su come circolare da parte del Ministero degli Interni e da parte degli agenti di Frontex sono di trattenere chi non si fa identificare per poi dopo pochi giorni lasciarlo andare magari con un provvedimento di respingimento e in balia di un destino di emarginazione senza avere avuto la possibilità di chiedere l'asilo". 

"Vogliamo portare avanti un punto di vista alternativo ad un Europa piegata dalla finanza con le sue strategie militari e di chiusura globale nei confronti di chi arriva - afferma pure Antonella Leto dell'associazione Primalepersone -. L'acqua, la terra e la possibilità di coltivarla devono continuare ad essere risorse importanti da salvaguardare. I mutamenti climatici in atto cosi come le emergenze umanitarie sono il risultato di politiche predatorie imposte dalla finanza globale - continua - che non possono trovare soluzione se affrontate in maniera disgiunta da una visione complessiva ed alternativa all’attuale modello di distribuzione della ricchezza".

"Ovunque crescono muri e barriere. In nome della sicurezza sembra sempre più vicina una guerra nel Mediterraneo, magari con il pretesto di andare a colpire le organizzazioni dei trafficanti o i gruppi terroristici - continua Paleologo -. Una guerra che in realtà è stata già dichiarata, seppure in assenza di un mandato internazionale delle Nazioni Unite, e lo confermano i preparativi per missioni militari come Eunavfor Med, o per altre operazioni che gli stati tentano ancora di nascondere. La installazione di grandi apparati di sorveglianza, come il Muos di Niscemi, risultano complementari con quei progetti che prevedono una forte militarizzazione dei territori e delle frontiere marittime e terrestri". "Di fronte a questo scenario nel quale dominano gli apparati militari - aggiunge ancora il giurista, esperto in immigrazione - e gli organi esecutivi vogliamo ripartire dal dialogo e dall’auto-organizzazione di reti di solidarietà tra tutti coloro che considerano la Pace, l’Ambiente ed i Diritti valori fondanti per l’umanità".  

"Obiettivo della conferenza sarà anche l’elaborazione di proposte concrete per promuovere forme nuove di partecipazione democratica che restituiscano un senso al principio della rappresentanza - continua Antonella Leto -, da tempo mortificato dall’attuale gestione sia dei rapporti intergovernativi sia di quelli tra le classi e le forze sociali all’interno dei singoli Stati. Finalità che non possono essere perseguite se non in un quadro di iniziative che mirino alla salvaguardia dell’ambiente, alla pacificazione e alla convivenza, al rispetto delle culture e delle religioni su entrambe le sponde del Mediterraneo. Obiettivo centrale, in questa prospettiva, è garantire il diritto alla mobilità delle persone, promuovendo programmi organici di accoglienza e di inserimento, sociale e lavorativo, adeguati alle dimensioni del fenomeno che sta investendo tutta l’Unione europea". 

Domani al centro del dibattito presso l'aula Sturzo del dipartimento di scienze giuriche di p.zza Bologni si parlerà dei "Conflitti, mobilità umana e sistemi di sorveglianza . Il Muos ed i movimenti di solidarietà e resistenza". Previsti, tra gli altri gli interventi di Alessandra Sciurba (Università di Palermo), Paolo Cuttitta (Libera Università di Amsterdam), Nicola Cipolla (Cepes), Judit Gleitz (Borderline Europe), Antonio Mazzeo (Peace researcher), Erasmo Palazzotto (vicepresidente Commissione Affari esteri della Camera- Sel).

Nel pomeriggio, invece, nell'aula Magna della facoltà di giurisprudenza ci si confronterà su "Ambiente ed economia nelle politiche europee sul Mediterraneo. I diritti fondamentali della persona migrante. Quali prospettive oltre la cultura dell’emergenza". Interverranno, tra gli altri, Leoluca Orlando e padre Alex Zanotelli. Venerdì 13 novembre la mattina prosegue nell'aula Consiliare di Palazzo delle Aquile con il tema "Frontiere in Europa e città del Mediterraneo: risorse ed accoglienza". a confrontarsi saranno, oltre agli interventi di associazioni e di rappresentanti delle comunità migranti presenti in Sicilia, Barbara Spinelli (parlamentare europea), Bengasi Battisti (Rete comuni virtuosi), Paolo Amenta (vice presidente Anci Sicilia), Nancy Porsia (giornalista) e Simon Parker (University of York). (set)

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