11 agosto 2014 ore: 14:44
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"Calvario" in Iraq, Sant’Egidio si unisce alla preghiera della Cei

La veglia si svolgerà il 15 agosto alle 17 presso la basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina. La comunità denuncia “l’autentico calvario che accomuna i battezzati in paesi come Iraq e Nigeria”
Iraq, cristiani in fuga

ROMA – La Comunità di Sant’Egidio di unirà all’intenzione di preghiera della Chiesa italiana, con una veglia presso la Basilica di San Bartolomeo all’Isola Tiberina, il 15 agosto alle 17. Sarà un “segno concreto di partecipazione” alle sofferenze dei cristiani perseguitati, colpiti da dura repressione a motivo della loro fede. Nell’appello per la speciale Giornata di preghiera lanciato dalla presidenza della Conferenza Episcopale Italiana, la comunità denuncia l’”autentico calvario” che “accomuna i battezzati in Paesi come Iraq e Nigeria, dove sono fatti oggetto di attacchi continui da parte di gruppi terroristici”. In particolare, il pensiero va all’Iraq, dove l’emergenza umanitaria è in questi giorni particolarmente urgente. Nella Basilica di San Bartolomeo sono conservate, tra le altre, le reliquie di due vittime della repressione anticristiana in Iraq: padre Ragheed Ganni, ucciso a Mosul il 3 giugno 2007 insieme a tre suddiaconi, e monsignor Paulos Faraj Raho, vescovo caldeo di Mosul, rapito e poi morto in prigionia nel marzo 2008.

 

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